Agricoltura: Coldiretti, 6.000 aziende montane penalizzate

Catanzaro – “Si e’ ormai al terzo anno di applicazione della PAC 2014-2020 ed interi territori montani e collinari della Calabria, storicamente utilizzati come pascolo dagli allevatori, continuano ad essere considerati non ammissibili al pagamento degli aiuti a superficie; questo nonostante sia stata piu’ volte sollecitata la messa in esecuzione degli atti adottati dalla Giunta regionale sull’applicazione delle deroghe”. LO afferma la Coldiretti regionale. “La fotografia che fa Coldiretti rispetto a questa inadempienza del Dipartimento Agricoltura – si legge – dice che circa 6.000 aziende zootecniche, che rappresentano il cardine dell’agricoltura di montagna, continuano a subire gravi penalizzazioni sui pagamenti degli aiuti a superficie della PAC e del PSR, con centinaia di migliaia di ettari di pascoli sotto-bosco prevalentemente inerbite”. “E’ una situazione – afferma Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – che genera, oltre ai danni diretti agli allevatori da ben tre annualita’, la beffa della riduzione del valore dei titoli unitari ricalcolati e la conseguente perdita di diversi milioni di euro per la Calabria. L’art. 7 del regolamento (UE) n. 639/2014 – riferisce – stabilisce che sono ritenute ammissibili le superfici a sottobosco inerbite a condizione che siano incluse nelle superfici a pascolo sulle quali sono svolte le pratiche tradizionali. Una specificita’ che altre Regioni piu’ attente (Campania, Piemonte, Lazio, e altre) hanno puntualmente adottato e reso esecutiva. La soluzione e’ una – sostiene Molinaro e’ indispensabile che il Dipartimento Agricoltura indicando gli estremi catastali delle particelle, affronti, con urgenza e definitivamente, presso il Mipaaf e Agea Coordinamento il riconoscimento dell’ammissibilita’ di tali aree per procedere all’azzeramento delle penalizzazioni sulle domande 2016 e 2017. Ulteriori rinvii e ritardi sarebbero solo clamorosi autogol”.