Giornalisti: Minniti, si’ a Centro coordinamento per tutela

Roma – Si va verso la costituzione di un Centro di coordinamento per la tutela dell’informazione e che vigili sulle minacce ai giornalisti che coinvolga il Viminale. La proposta e’ stata lanciata dalla Fnsi e accolta dal ministro dell’Interno Marco Minniti in occasione dell’incontro avuto nella sede nazionale del sindacato giornalisti sul tema delle minacce dalle organizzazioni criminali ai giornalisti. All’incontro hanno preso parte anche alcuni dei cronisti italiani che vivono e lavorano sotto scorta. Minniti ha assicurato “massimo impegno” e ipotizzato una struttura che metta insieme Viminale, Dipartimento di Pubblica sicurezza, Fnsi e Ordine nazionale dei giornalisti che abbia un primo obiettivo “nell’evitare la solitudine dei cronisti minacciati e lo si attraverso non solo la protezione ma anche con tanti piccoli gesti”. Quello della solitudine a cui si e’ costretti e’ stato uno dei punti messi in evidenza dai cronisti sotto scorta che hanno preso la parola (Michele Albanese, Federica Angeli, Paolo Borrometi, Sandro Ruotolo). Un altro obiettivo del Centro di coordinamento dev’essere – ha detto Minniti – quello di “stabilire una strategia di attacco o comunque di prevenzione. Il Centro inoltre deve occuparsi anche di chi non e’ sotto protezione”, riferendosi cosi’ ai tanti casi sparsi di cronisti che per il loro lavoro sono finiti in qualche modo nel mirino di qualcuno, anche solo una volta. Ma riferendosi anche a chi non e’ minacciato ed e’ invece “tacitato”. Per il titolare del Viminale occorre infatti lavorare “perche’ non ci sia alcun minacciato, ma neanche nessuno che sia tacitato. Oggi abbiamo segnato un passaggio importante nella democrazia, al di la’ delle persone che sono a questo tavolo. Oggi abbiamo deciso di intraprendere un cammino nuovo e il successo di questo cammino dipendera’ da come ognuno fara’ la sua parte”.
In precedenza erano intervenuti il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, il segretario Raffaele Lorusso, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna. “Andremo in tutti i luoghi dove e’ stato minacciato il diritto ad essere informati”, ha detto Giulietti, invitando a “non spegnere i riflettori su Ostia dopo il ballottaggio. Bisogna ‘illuminare’ ogni giorno il lavoro di informazione”. In Italia “la stampa e’ libera ma spesso non lo sono i giornalisti”, ha agguunto Lorusso, sollevando anche la questione delle querele temerarie e quella delle minacce ai cronisti, e invitando Minniti a ipotizzare “un modo lavorativo, nel proprio ambito di competenzee, per fronteggiare questo problema. Creare un organismo di dialogo con il Viminale”. A sua volta Verna ha parlato di “giornalismo che rischia di sparire quando non c’e’ la liberta’ di stampa. Noi siamo i ‘postini’ del diritto di sapere dei cittadini, dobbiamo poter svolgere questo lavoro”. E Albanese, responsabile per la legalita’ del sindacato dei giornalisti, ha parlato di “Paese dell’odio sociale, odio civile nei confronti di chi cerca di illuminare quelle periferie. Quando un giornalista e’ minacciato viene meno un pezzo di democrazia”. Ha parlato anche di “strane saldature tra pezzi di criminalita’ organizzata e pezzi di una esasperante predisposizione deviante della politica. Cerchiamo di resistere a costo di sacrifici enormi ma lo facciamo cercando di essere responsabili e di continuare a raccontare un Paese che non puo’ essere abbrutito da chi vuol seminare odio. Noi continuiamo a resistere e cerchiamo di illuminare le periferie, sapendo bene che il crimine in certe zone ha piu’ paura dell’informazione che delle forze dell’ordine”.

 

Giornalisti: Minniti, senza liberta’ stampa democrazia soffoca
(AGI) – Roma, 15 nov. – “Se viene meno la liberta’ di stampa viene meno l’ossigeno e la democrazia soffoca. L’informazione e’ un pilastro della democrazia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti intervenendo nella sede della Fnsi all’incontro con i vertici del sindacato giornalisti – il presidente Giuseppe Giulietti e il segretario generale Raffaele Lorusso -, dell’Ordine dei giornalisti (Carlo Verna) e con alcuni dei cronisti sotto scorta (Michele Albanese, responsabile per la legalita’ del sindacato giornalisti, Federica Angeli, Paolo Borrometi, Sandro Ruotolo). Minniti ha sottolineato che “il cuore di una democrazia non sta nel parlare solo con chi la pensa come te, ma la cosa piu’ difficile e’ tutelare i diritti di chi non la pensa come te”.
Il ministro ha detto inoltre “era un dovere essere qui, perche’ volevo ringraziarvi per il vostro lavoro che rappresenta per la democrazia italiana una questione irrinunciabile. C’e’ il diritto del cittadino all’informazione, e’ diritto insopprimibile. E c’e’ un dovere di informazione, che diventa esso stesso un diritto intangibile. Poi ognuno giudica e valuta l’informazione ricevuta”. E l’annuncio della Fnsi che domani alla manifestazione in programma a Ostia per la liberta’ di stampa le sole “armi” saranno penna e Carta costituzionale (l’articolo 21 della Costituzione, ndr) rappresenta per Minniti “un messaggio forte, non puo’ esserci messaggio piu’ forte”. Minniti ha aggiunto che se la liberta’ d’informazione viene meno, allora “saremmo tutti piu’ deboli. E quindi “non bisogna dare minimamente l’impressione di debolezza”.

 

Giornalisti: Minniti,in democrazia no carcere e querele temerarie
In una democrazia “vanno cancellati carcere e querele temerarie” per i giornalisti, e “io mi impegno da ministro, da parlamentare, perche’ sia cosi’. Anche se siamo a fine legislatura”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti intervenendo nella sede della Fnsi all’incontro con i vertici del sindacato dei giornalisti e con i cronisti sotto scorta.