Calabria: Oliviero, lavoreremo per Sila in patrimonio Unesco

Catanzaro  – I resti di un Elephas antiquus, elefante dalle zanne dritte, rinvenuti lo scorso 17 settembre sulla riva meridionale del Lago Cecita sono stati al centro di un confronto a Camigliatello Silano concluso dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio. La scoperta e’ stata analizzata da Giovanna Verbicaro, per la soprintendenza Archeologica belle arti e paesaggio per Cosenza, Catanzaro e Crotone; Antonella Minelli, dell’universita’ del Molise; Felice Larocca, dell’ateneo di Bari; e Mario Pagano della soprintendenza per Cosenza, Catanzaro e Crotone. Hanno portato il loro saluto all’iniziativa il sindaco di Spezzano della Sila, Salvatore Monaco e il commissario del Parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari. “I risultati di questa eccezionale e straordinaria scoperta – ha detto Oliverio – sono importantissimi perche’ fanno emergere la ricchezza complessiva del nostro territorio. Su di essa continueremo ad investire per sostenerla e per andare oltre. A partire da quanto e’ venuto alla luce, dovremo concertare un programma che faccia emergere quanto ancora non e’ emerso e lavorare per una esposizione dignitosa dei reperti. Mi auguro che, dopo i necessari approfondimenti, essi possano ritornare presto sul territorio in cui sono stati rinvenuti per essere allocati in un progetto museale di piu’ grande e vasto respiro. L’obiettivo deve essere quello della costruzione di un importante museo dei reperti calabresi, attraverso cui dovranno essere messe in rete tutte le scoperte gia’ effettuate e tutto quello che emergera’ nel corso delle prossime ricerche. La nostra idea e’ quella di accompagnare a questo lavoro anche la realizzazione di musei virtuali tramite i quali ricostruire e trasmettere il valore del grande patrimonio di cui dispone la nostra regione. A questo obiettivo stiamo lavorando intensamente da tempo perche’ riteniamo che il nostro patrimonio rappresenti una leva importante per costruire la crescita della nostra regione”. “Quello dell’Altopiano Silano e’ un territorio candidato a essere riconosciuto come Patrimonio dell’Unesco – conclude – in questa direzione sono stati compiuti notevoli passi in avanti. Ora dobbiamo insistere e rilanciare il progetto. Non c’e’ dubbio che questa importantissima scoperta rappresenta un ulteriore elemento che dara’ piu’ forza e consistenza a questa candidatura. A gennaio presenteremo un progetto di valorizzazione e di rilancio della Sila e, in quell’ambito, credo che dovra’ avere un posto importante il filone culturale e la presenza dei beni archeologici che insistono su questo territorio”.