Sanita’: Ferro, urgente confronto con Oliverio e Scura

Catanzaro – “Il guanto di sfida lanciato dal presidente Oliverio al governo nazionale con tanto di minaccia di incatenarsi a palazzo Chigi sembra non aver avuto ancora alcun seguito: Scura resta al suo posto nonostante i dati emersi dal tavolo Adduce sembrano certificare il sostanziale fallimento degli obiettivi di anni di piano di rientro e di gestione commissariale, Oliverio continua a rivendicare con veemenza il diritto ad avere pieni poteri sulla gestione della sanita’ regionale. Una battaglia che di certo non ha carattere strumentale – essendo il governo nazionale guidato dal suo stesso partito – ne’ e’ legata ai movimenti che precedono il voto politico, ma il problema e’ che Oliverio continua a non dire come intende invertire la rotta una volta interrotto il commissariamento”. Lo afferma Wanda Ferro, consigliere regionale del Gruppo Misto. “Insomma – aggiunge – finora il presidente Oliverio sembra essersi incatenato soltanto all’idea di esercitare il potere sulla sanita’, dribblando rispetto alla questione sostanziale della responsabilita’ delle scelte: come risanera’ i conti? Cosa tagliera’? Quali ospedali chiudera’? Quali riconvertira’? Domande a cui dovrebbe rispondere nella giusta sede istituzionale, ovvero il Consiglio regionale”.

 

“Oliverio – sottolinea la Ferro – non puo’ pensare che la discussione si sia esaurita nelle schermaglie dell’ultimo Consiglio, ne’ nell’incontro di oggi con i sindaci, pure importante perche’ sono loro ad essere la prima interfaccia dei bisogni e delle necessita’ dei cittadini, oltre che coloro su cui si riversano le problematiche. Ci saremmo aspettati che la discussione sulla sanita’ arrivasse gia’ nella riunione di consiglio di domani, senza attendere ulteriori rinvii ne’ il risultato del braccio di ferro con il governo. E’ urgente avere un confronto in Consiglio con il presidente Oliverio, ma anche con il commissario Scura e con i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere scelti dal governo regionale. E’ ora infatti di fare chiarezza, davanti ai rappresentanti eletti dai cittadini, sullo stato dell’arte della sanita’ calabrese, sulle prospettive e, perche’ no, sulle responsabilita’ di ciascuno. La necessita’ di chiudere la stagione del Commissariamento per ridare alla politica la responsabilita’ degli indirizzi e delle scelte non puo’ giustificare l’esercizio dello scaricabarile per assolvere la Regione dalle sue inefficienze. E per non essere tacciata di strumentalizzazione politica, posso prendere in prestito le espressioni utilizzate dalla stessa sinistra Pd, che in un documento ha denunciato rispetto alla gestione della sanita’ da parte della Regione i “cedimenti clientelari”, le “logiche burocratico- organizzative di potere”, la “ricerca esasperata del consenso elettorale”, la “gestione approssimativa” determinata “da cattive scelte nella nomina dell’assetto manageriale”, gli “errori strategici compiuti sulla rete ospedaliera”. Particolarmente grave appare anche la circostanza riferita dal commissario Scura, secondo cui il Ministero della Salute ha denunciato la mancanza di invio dei dati sui valori Lea del 2016 dalla Regione Calabria e quindi dalle aziende. C’e’ la sensazione che questo scontro di potere e per il potere – conche Wanda Ferro – si stia consumando sulla pelle dei calabresi bisognosi di cure, che continuano ad andare fuori regione – un paziente su sei secondo i dati presentati dalla Bocconi – perche’ non hanno fiducia in un sistema sanitario che non riesce a garantire una assistenza di qualita’ in maniera uniforme su tutto il territorio, cosi’ come non riesce a valorizzare e potenziare i suoi centri di eccellenza”.