‘Ndrangheta: Gratteri, agricoltura fa gola a cosche per fondi Ue

Catanzaro  – “La ‘ndrangheta e’ stata sempre interessata al controllo del latifondo, e’ cresciuta con esso, sia con la guardiania che con il dominio del territorio”. Lo sottolinea il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa per l’operazione “Pietranera” che ha portato in carcere sette esponenti della cosca Gallelli di Badolato (Catanzaro), che per venti anni avrebbero tenuto sotto scacco una nota famiglia di latifondisti. Gratteri ha evidenziato i diversi interessi delle cosche sui latifondi, spiegando che “cresce l’interesse della ‘ndrangheta per i contributi dell’Unione Europea che portano le organizzazioni mafiose a interessarsi del latifondo”. Dietro questo interesse, dunque, ci sarebbero diverse motivazioni. “Per la ‘ndrangheta e’ importante il controllo del territorio – ha spiegato Gratteri – anche rispetto alle aree agricole. Nel latifondo ci sono interessi economici imponendo anche il proprio personale e la propria guardiania che sono piu’ gravi delle ‘mazzette’ perche’ si inseriscono persone che possono poi condizionare l’azienda. Il capomafia sa cosi’ cosa chiedere e quando chiedere e questo dominio e’ devastante per l’imprenditore agricolo”. Circa l’operazione portata a termine dalla squadra Mobile, Gratteri ha sottolineato anche come “le parti offese si siano fidate di noi, e questo e’ importante e ci conforta, facendoci sperare in una inversione di tendenza”. Soddisfatti anche i procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Vincenzo Capomolla. Luberto ha sottolineato come “in Calabria non c’e’ democrazia nello sfruttamento delle risorse economiche in mano a pochissime persone e contese con i metodi mafiosi”, mentre Capomolla ha ripercorso le indagini evidenziando che le stesse sono partite dopo alcune intercettazioni avviate per altre estorsioni: “E’ importante creare le condizioni – ha concluso Capomolla – per consentire alle persone offese di esporsi per quel minimo che e’ necessario”.