Calcio: prosciolte Catanzaro e Avellino, non provata combine

Catanzaro  – Il Tribunale federale ha emesso la sentenza relativa all’indagine “Money Gate” prosciogliendo le societa’ di calcio Catanzaro e Avellino. Lo stesso tribunale ha, invece, deciso un solo punto di penalizzazione per il Catanzaro per gli stipendi non pagati ai calciatori lo scorso mese di maggio. Secondo la sentenza pronunciata, il Tribunale Federale ha ritenuto che “il deferimento appare infondato”. Il Collegio, e’ scritto nel dispositivo, “ritiene che non si sia raggiunta la prova, al di la’ di ogni ragionevole dubbio, della fondatezza dell’impianto accusatorio”. “Alla luce degli atti prodotti in giudizio – prosegue il Tnf – non puo’ ritenersi, al di la’ di ogni ragionevole dubbio che vi sia la certezza del raggiungimento di un accordo finalizzato ad alterare il risultato della partita Catanzaro-Avellino in assenza di alcun riscontro, in atti, in ordine ad un contatto diretto con i vertici istituzionali dell’Avellino coinvolti nell’indagine prima e dopo la partita stessa (tranne l’incontro mai negato al bar dello stadio nell’imminenza della gara), di un effettivo coinvolgimento di tutti i calciatori nella vicenda in questione, di alcun contatto successivo fra i due presidenti (il Cosentino pare – per espressa affermazione delle parti non riscontrata, tuttavia, agli atti, in assenza del necessario supporto probatorio – sia stato intercettato sia telefonicamente che ambientalmente per un discreto lasso di tempo), nonostante, appunto, il Cosentino avesse vantato rapporti di amicizia con “i Presidenti” dell’Avellino (anche quest’affermazione appare contraddittoria giacche’ dagli atti non emerge quali siano i due Presidenti nella Societa’ avellinese)”. Il tribunale ha anche evidenziato che “la Procura non ha prodotto alcun filmato della partita idoneo a supportare le affermazioni circa i presunti volontari errori del Russotto. Orbene, in assenza di ulteriori e piu’ pregnanti riscontri fattuali, si ritiene che tali elementi non possano essere ritenuti sufficienti a far ritenere sussistente, allo stato degli atti, la condotta ascritta agli odierni deferiti, pur prendendo atto della obiettiva difficolta’ di ricostruire dettagliatamente fatti che risalgono ad una stagione sportiva ormai risalente nel tempo e sulla quale non sembra, da quanto esposto nel deferimento, che la Procura della Repubblica di Palmi abbia svolto accertamenti mirati nell’immediatezza dei fatti”. Nel lungo dispositivo non sono stati evidenziati, dunque, atteggiamenti che possano avere confermato l’eventuale combine della gara, portando al proscioglimento delle due societa’.

 

Subito dopo la sentenza con la quale il Tribunale federale nazionale ha prosciolto tutti i deferiti per il presunto tentato illecito di Catanzaro-Avellino del 2013, il presidente Floriano Noto ha contattato il sindaco Sergio Abramo per comunicargli l’importante risultato ottenuto dal club. “Non avevo dubbi che la grande paura sarebbe passata senza colpo ferire”, ha detto Abramo a Noto, “credo di parlare a nome di tutti i cittadini e tifosi giallorossi che in questo momento stanno vivendo un momento di gioia assoluta alla lettura del dispositivo con cui il Tfn ha prosciolto tutti i soggetti coinvolti dall’accusa, rivelatasi infondata, mossa dalla Procura federale”. Il sindaco ha poi aggiunto: “A Floriano Noto ho ribadito la mia soddisfazione per la sentenza di proscioglimento, chiedendogli di ringraziare i legali, Sabrina Rondinelli, Nicola Cantafora e Giancarlo Pittelli, che hanno magistralmente difeso il nostro club in sede dibattimentale. Questo proscioglimento sono sicuro che aiutera’ ancora di piu’ la nuova gestione giallorossa, che ha gia’ fatto vedere di essere capace di riportare il Catanzaro nei palcoscenici che merita per storia, blasone e importanza della piazza”.

 

 

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