Sanita’: Nesci, il deficit lo hanno causato i dg delle aziende

Lamezia Terme (Catanzaro) – “Lo sforamento dei bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria e’ un gravissimo scandalo”. Lo ha detto la deputata del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Lamezia Terme. “E’ proprio la somma dei disavanzi aziendali – ha proseguito – a rappresentare il motivo del perdurare del commissariamento della sanita’ calabrese. E la cosa ancora piu’ paradossale e’ che i direttori generali che hanno prodotto questi disavanzi si sono visti riconoscere dal Dipartimento regionale, per la loro attivita’, un “bonus” aggiuntivo al loro stipendio, un vero e proprio regalo natalizio sulla pelle dei cittadini. Qualcuno potra’ dire che non e’ elegante ma – ha spiegato ancora la Nesci – per me e’ doveroso, in qualita’ di portavoce dei cittadini e in ossequio al mandato di parlamentare, fare i nomi dei responsabili di situazioni di disagio per i calabresi, nomi come quelli dei dg dell’Asp di Catanzaro Giuseppe Perri, dell’Aps di Vibo Valentia Angela Caligiuri e dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro. C’e’ su tutto – ha affermato il deputato 5 Stelle – un dato politico indiscutibile: il presidente Oliverio non si e’ per nulla mosso, anzi ha continuato ad avallare nomine cosi’ imbarazzanti”.
Alla conferenza stampa della Nesci ha partecipato anche il consulente tecnico del Movimento 5 Stelle per le tematiche sanitarie, Gianluigi Scaffidi, che ha illustrato nel dettaglio la situazione contabile delle singole aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. “Dai dati in nostro possesso – ha osservato Scaffidi – emerge che all’Asp di Cosenza il 2015 si e’ chiuso con un disavanzo di 30 milioni mentre nel 2016 il dg non ha ancora presentato il bilancio; che all’Asp di Catanzaro il 2015 si e’ chiuso con un disavanzo di 19 milioni mentre per il 2016, in modo folle, il bilancio e’ stato adottato ma non trasmesso al Dipartimento. All’Asp di Crotone guidato dal dg Giuseppe Arena, nominato con un “escamotage” per aggirare l’assenza dei requisiti dal capo del personale aziendale e non dalla Giunta come impone la legge, il 2015 si e’ chiuso con – 8 milioni e il 2016 con -27 milioni; all’Asp di Vibo Valentia sia il 2015 che il 2016 si sono chiusi con -2 milioni, mentre – ha riferito ancora Scaffidi – all’Asp di Reggio il dg Giacomo Brancati si e’ permesso il “lusso” di non presentare il bilancio ne’ per il 2015 ne’ per il 2016 anche se tutti sanno che c’e’ un “buco” di ben 400 milioni. Inoltre, se l’azienda ospedaliera di Cosenza e di Reggio chiudono in attivo, quella di Catanzaro, guidata da Giuseppe Panella, nel 2015 ha adottato il bilancio ma, in modo alquanto strano, non l’ha consegnato, e ha chiuso il 2016 con -17 milioni”.

Il consulente tecnico dei 5 Stelle si e’ poi soffermato sull’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” di Catanzaro: “Qui c’e’ un’autentica “perla”, con un direttore generale, Antonio Belcastro, alla guida dal 2013 e – ha rilevato Scaffidi – con disavanzi costanti, nel 2013 pari a 15 milioni, nel 2014 pari a 26 milioni, nel 2015 pari a 27 milioni e nel 2016 pari a 20 milioni. Dovrebbe gia’ essere scattata una norma per cui un manager con tre bilanci consecutivi in passivo andrebbe rimosso, invece non cambia nulla, anzi la Regione continua a erogare finanziamenti alla “Mater Domini” in modo irregolare non essendo stati ancora rinnovati i rapporti finanziari con l’Universita’”. In generale, ha dichiarato Scaffidi, “la somma complessiva dei disavanzi di Asp e Ao e’ tra i 105 e i 140 milioni, che in pratica e’ il deficit accertato dai tavoli di monitoraggio ministeriale. La Calabria resta commissariata a causa di questo dato negativo: il presidente Oliverio si lamenta inutilmente perche’ questo dato negativo l’hanno creato i manager che ha nominato lui”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Nesci, secondo cui “non c’e’ nessun dossier del ministro che puo’ sollevare da responsabilita’ il presidente Oliverio, la sua Giunta, la sua maggioranza e anche il commissario Massimo scura da questa situazione imbarazzante che ci condanna ancora al commissariamento”. La parlamentare del M5S ha quindi chiesto “l’immediata decadenza delle nomine di questi direttori generali, come impone del resto la legge. Se la decadenza non arrivera’ procedero’ formalmente a diffidare il presidente Oliverio, la Giunta regionale, il Diaprtimento Tutela della Salute, il rettore dell’Universita’ di Catanzaro per il caso “Mater Domini” e anche il commissario Scura, che ha l’obbligo di rimuovere gli atti contrari al pano di riento. E diffidero’ anche i ministeri della Salute e dell’Economia per omessa vigilanza. E – ha concluso la Nesci – se la diffida non produrra’ effetti torneremo a rivolgerci alla magistratura per sopperire ancora una volta alle mancanze della politica”.

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