‘Ndrangheta: don Ciotti, non lasciamo solo don Stamile

Roma – “Ha disturbato giochi criminali. Non lo lasciamo solo”. Cosi’ Don Ciotti, Presidente di Libera, lancia un appello da Tg2000 a sostegno di don Ennio Stamile vittima di un atto intimidatorio da parte della ‘ndrangheta con il ritrovamento di un capretto morto in una busta della spazzatura attaccato allo specchietto della sua auto.
“La Calabria – ricorda Don Ciotti – e’ una terra meravigliosa ma ci sono zone d’ombra dove la ‘ndrangheta e’ fortemente presente. L’impegno e la coerenza di don Ennio e di Libera ha sempre disturbato e inquietato i giochi criminali e coloro che li coprono. Don Ennio non e’ solo, appartiene alla grande rete di Libera” di cui e’ coordinatore in Calabria. “Questo episodio – aggiunge don Ciotti – non cambia la voglia, la passione, l’impegno da parte nostra a dare continuita’ al nostro percorso. Non lasciamo solo nessuno. Dobbiamo avere piu’ coraggio e sentire dentro di noi in modo prepotente che l’omerta’ uccide la verita’ e la speranza. Oggi – prosegue don Ciotti – si sono aperte diverse brecce. Cresce il numero delle donne che si ribellano, anche per amore verso i figli. Hanno colto un clima diverso e capito che si possono fare passi avanti per rompere certi schemi mafiosi che le hanno tolto liberta’ e dignita’. Si aprono scenari in cui ci sono donne che si mettono in gioco per dire ‘basta’”.
“La speranza – conclude don Ciotti – ha bisogno del contributo di ciascuno di noi. Non dobbiamo spaventarci e lasciare soli coloro che subiscono atti intimidatori. Bisogna trovare la forza di mettere insieme i nostri pensieri e le nostre energie. Dobbiamo non restare prigionieri della realta’ e ricordarci che la vita e’ una sintesi instabile tra la realta’ e il sogno. Dobbiamo pensare che con l’impegno di tutti e’ possibile cambiare”.