Lamezia: truffava anziani in chiesa, arrestato dai Carabinieri

Lamezia Terme – Per anni ha truffato diversi fedeli facendosi consegnare del denaro nel corso di riti religiosi spacciandosi come presidente dell’associazione di volontariato “Centro ascolto & prevenzione Aids” con il presunto obettivo di accudire bambini malati di Aids nonchè figli di donne ogetto di sfruttamento della prostituzione. Ma alla fine è stato scoperto ed arrestato.

Protagonista della storia e’ una siciliano di 47 anni Michele Zacchino che è stato smascherato dai carabinieri della stazione di Lamezia Terme Principale al termine di una funzione religiosa nel corso della quale aveva raccolto da parte di alcuni fedeli i soldi che secondo lui dovevamo essere destinati alla sua associazione. A prima vista appariva come un uomo dal portamento distinto, impeccabile, con al seguito varie lettere con le quali dimostrava referenze frutto di anni di asserita partecipazione ad associazioni di volontariato di vario genere. Dialettica brillante, profonde conoscenze del mondo ecclesiastico, padronanza dell’ambito del volontariato. Tutte armi che utilizzava per guadagnarsi la fiducia dei fedeli, solitamente anziani, raggirandoli e convincendoli a dare un’offerta al termine della messa. Il modus operandi sembrava ormai collaudato ma, giunto a Lamezia Terme, l’uomo di origini palermitane ha insospettito la curia che ha immediatamente allertato i Carabinieri. Il suo prossimo intervento si sarebbe avuto al termine della funzione religiosa in una chiesa del circondario lametino. E proprio lì si sono fatti trovare i militari della Stazione Carabinieri di Lamezia Terme Principale, che, in mezzo ai fedeli, hanno ripreso tutta la prolusione dell’uomo durante la quale lo stesso millantava di far parte di una associazione di volontariato che si occupava di donne e bambini in difficoltà, financo della tendopoli del centro di accoglienza di San Ferdinando tristemente oggetto di incendio qualche girono fa. Una platea di anziani la sua che, in un clima di totale devozione e affidamento, gli donava quei pochi soldi a disposizione. Ma dopo aver racimolato il suo gruzzoletto, Zacchino, già noto alle forze dell’ordine, è stato bloccato dai militari. Nella sua autovettura sono stati rinvenuti attestati falsi con i quali l’uomo si faceva pubblicità, la somma in contanti di 1500 euro frutto delle offerte “depredate” durante l’ultima settimana nonché una serie di carte di credito, carnet di assegni e libretti di deposito a risparmio sui quali venivano versati i “guadagni”. I carabinieri, pertanto, lo arrestavano per truffa aggravata ed a seguito di convalida gli veniva imposto l’obbligo di dimora nel Comune di Sarnico (BG) dove lo stesso risulta domiciliato. L’uomo dovrà tornare a Lamezia per essere processato per direttisma il prossimo mese di marzo. Comparirà di nuovo nell’aula Garofalo davanti al giudice Luana Loscanna che ha convalidato il suo arresto in accoglimento alla richiesta del pubblico ministero Vincenzo Cardamone.

 

Ai carabinieri nello stesso giorno in cui è statao scoperto e ammanettato  portato in caserma Zacchino ha fornito  spontane dichirazioni ammettendo le sue responsabilità e spisando come ha “preso in giro” i parroci di alcune chiese lametine e riferendo ai militari “di avere molte conoscenze nel mondo ecclesiastico in virtù dell’attvità legata alla sua associazione che  altro non era  uno specchietto per le allodele per conoscere i vari preti delle varie diocesi e parrocchie” alle quali si è presentato “come dirigente” della associazione facendo credere che la stessa fornisse aiuto a più di 200 banbini dislocati in varie strutture “ma che però non esistevano” e che inventava di volta in volta a secondo di dve si trovava.

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