Elezioni: M5s, sorteggio scrutatori da liste disoccupati

Catanzaro – Tutti i candidati del MoVimento 5 Stelle in Calabria chiedono alle amministrazioni comunali della Calabria di adottare come requisito ulteriore, oltre a quelli vigenti per legge per la nomina degli scrutatori, la condizione di disoccupazione. “Crediamo sia una richiesta piu’ che giusta – scrivono in una nota – sicuri che questa modesta entrata possa dare sollievo a chi vive un momento economicamente difficile. Per dare seguito a questa semplice proposta il Comune dovra’ solo pubblicare un avviso con il quale si invitano gli iscritti negli albi degli scrutatori a produrre autocertificazione relativa al proprio stato di disoccupazione. Sara’ poi compito del Comune effettuare i controlli sullo stato di disoccupazione incrociando i dati con quelli per il Centro per l’Impiego. Se il numero degli scrutatori dichiaratosi disoccupato sara’ superiore a quello necessario per i seggi elettorali, le amministrazioni preferiranno nell’ordine i soggetti che versano nello stato di disoccupazione per maggior tempo”. Non e’ nuovo il Movimento 5 Stelle a questa richiesta che viene reiterata ad ogni tornata elettorale. Affinche’ questo criterio ora discrezionale diventi la norma Dalila Nesci, candidata nel collegio di Vibo Valentia alla Camera dei Deputati, gia’ parlamentare nella passata legislatura, e’ prima firmataria e relatrice di un disegno di legge che va esattamente in questa direzione. Si tratta della proposta di legge “elezioni pulite” che mira a modificare alcune piccole regole: dalla nomina del presidente di seggio, degli scrutatori e dei segretari in maniera piu’ trasparente attraverso un sorteggio da parte della Corte d’appello fino alla modifica dell’urna nonche’ la possibilita’ per lavoratori e studenti fuori sede di votare anche lontano dalla loro residenza. “Dare precedenza ai disoccupati, in maniera trasparente e seguendo una graduatoria, e’ un modo efficace per evitare le nomine clientelari da parte dei consiglieri impegnati nelle commissioni elettorali, si scardina un sistema – concludono i pentastellati – radicato nei nostri territori e che alimenta dubbi sulla correttezza delle procedure elettorali”.