Slovacchia: l’allarme Dia, “mercato nuovo per riciclaggio”

Catanzaro  – La Repubblica Slovacca vista come “mercato nuovo per poter riciclare proventi illeciti”. L’allarme e’ stato lanciato con la relazione della Direzione investigativa antimafia, relativa al primo semestre 2017, l’ultima pubblicata. Nell’analizzare l’influenza della ‘ndrangheta nell’area dei Balcani, la relazione ha preso in esame i possibili collegamenti con la Slovacchia. Appena un anno dopo, l’omicidio del giornalista Jan Kuciak svela come la ‘ndrangheta sia gia’ arrivata in Slovacchia, investendo in diversi settori.
Nella relazione Dia riferita alla Repubblica Slovacca si afferma: “I nuovi sbocchi commerciali determinatisi a seguito della globalizzazione dei mercati potrebbero attirare verso alcuni Paesi dell’Est europeo, tra cui la Repubblica Slovacca, le mire espansionistiche delle organizzazioni criminali di matrice italiana, sempre alla ricerca di “mercati nuovi” per poter riciclare proventi illeciti. Nel periodo di riferimento – prosegue – lo scambio info-investigativo con il collaterale slovacco ha riguardato societa’ e soggetti collegati ad un’organizzazione legata alla ‘ndrangheta, dedita al riciclaggio attraverso transazioni finanziarie all’estero”.
L’allarme era stato, dunque, gia’ lanciato. Nel frattempo, secondo le accuse che arrivano dalla Slovacchia per le indagini sull’omicidio del giornalista, l’imprenditore Antonino Vadala’ avrebbe gia’ messo in campo tutta la forza economica dei suoi rapporti. Alle spalle ci sarebbero le famiglie di ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, ed in particolare quelle legate al territorio di Bova Marina e Africo Nuovo. Vadala’ e i suoi congiunti vivrebbero ormai da diversi anni nell’Est Europa, ma avrebbero mantenuto legami molto forti con le famiglie in Calabria.
Sul proprio profilo Facebook, aggiornato a diverso tempo fa, Vadala’ appare sorridente, con una Lamborghini bianca parcheggiata in giardino e a lavoro in altre foto. Un imprenditore come tanti, ma capace di radicare le proprie fortune in una terra tutta da “esplorare e da spremere”, considerata la moltitudine di fondi europei a disposizione.