‘Ndrangheta: nel mirino dei Soriano carabinieri e boss rivali

Vibo Valentia – La caserma dei Carabinieri di Filandari sarebbe stata monitorata e studiata per lanciare al suo interno e precisamente nella sezione degli alloggi dei militari dell’Arma, un ordigno esplosivo. E’ quanto emerge dall’operazione “Nemea” contro il clan Soriano portata a termine stamane dalla Dda di Catanzaro. Non solo il maresciallo della stazione sarebbe finito nel mirino con l’organizzazione di un agguato, ma anche lo stesso presidio dell’Arma sarebbe stato nei pensieri di Leone Soriano, ritenuto a capo del clan di Filandari, come luogo da abbattere. Una ritorsione che il boss avrebbe progettato in quanto attribuiva proprio ai Carabinieri di Filandari gran parte dei suoi guai giudiziari. Nel mirino di Leone Soriano anche il presunto boss di Zungri, Giuseppe Accorinti, che da sorvegliato speciale era andato a dimorare da alcuni congiunti nel comune di Filandari. Un affronto che Leone Soriano avrebbe voluto punire con il sangue per riaffermare il proprio potere sul territorio dopo la scarcerazione ottenuta nel settembre scorso.

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