Lsu/Lpu: Bruno Bossio, alcuni sindaci bloccano stabilizzazione

Catanzaro – “E’ diventata francamente stucchevole la polemica che alcuni sindaci, per fortuna pochi, stanno conducendo in relazione alla contrattualizzazione e alla stabilizzazione dei lavoratori ex LSU-LPU della Calabria.
Se non ci fosse in mezzo il destino di centinaia di persone in carne ed ossa verrebbe da ironizzare sulla pervicacia “interrogativa” di alcuni di questi amministratori che, per giustificare la loro non firma dei contratti, continuano a far finta di non capire che la contrattualizzazione e la successiva stabilizzazione sono processi che sin dal 2014 sono stati costruiti dal governo regionale del Presidente Oliverio d’intesa con i governi nazionali, con le organizzazioni sindacali e gli stessi lavoratori”. Lo afferma, in una nota, la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio che aggiunge: “Continuare ad agitare come una novita’ un fatto che e’ evidente e noto a tutti sin dall’inizio di questo percorso, e’ fuorviante e, soprattutto, crea inutile allarmismo tra i lavoratori. E’, infatti, del tutto evidente (e i ministeri interrogati non possono che rispondere in tal senso) che la stabilizzazione non potra’ avvenire solo ad opera del singolo ente utilizzatore ma, come piu’ volte ribadito dal Presidente Mario Oliverio, attraverso un piano di stabilizzazione che sara’ varato tramite legge regionale non appena sara’ pubblicato il decreto attuativo del comma 225 della legge 205/2017 (legge di stabilita’ 2018).
E’ bene inoltre ribadire – aggiunge – che i comuni e gli enti utilizzatori hanno, finora, potuto usufruire del lavoro di queste persone a costo zero per i loro bilanci, prima come percettori di un sussidio oggi come lavoratori contrattualizzati il cui onere ricade totalmente sulle casse dei bilanci nazionale e regionale. Con la pubblicazione del decreto di cui al comma 225 della legge di stabilita’ – spiega – si storicizzera’ questa spesa e la legge regionale distribuira’, sulla base di un piano di stabilizzazione, questa forza lavoro sulla base della disponibilita’ dei diversi enti, non solo di quelli che ne sono attualmente utilizzatori. Sara’ un processo che richiedera’ assunzione di responsabilita’ e un’ampia concertazione con il sistema degli enti locali, le organizzazioni sindacali e gli stessi lavoratori. Pertanto e’ vero esattamente il contrario: quegli amministratori che ancora non hanno firmato – conclude – si stanno assumendo la responsabilita’, relativamente ai lavoratori impiegati presso i loro enti, di bloccare quel processo di stabilizzazione che rimproverano alla Regione di non portare avanti”.