Gdf Roma sequestra oltre 45 tonnellate di Gpl, 7 denunciati

Roma – I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno sequestrato, negli ultimi due mesi, oltre 3000 bombole di Gpl prive dei requisiti di sicurezza o con quantitativi di prodotto inferiore a quanto formalmente dichiarato. Complessivamente, i militari hanno ritirato dal mercato circa 45 tonnellate di prodotto per un controvalore di oltre 120 mila euro e denunciato a piede libero 7 persone di origine campana e laziale, accusate di reati connessi al mancato rispetto delle prescritte cautele riguardo al materiale esplodente, pericolo di incendio e per aver realizzato frodi in commercio.
I finanzieri del I Gruppo Roma hanno condotto una serie di interventi volti alla repressione degli illeciti in materia di accise e a tutela dei consumatori nel commercio del Gpl per uso domestico, le comuni bombole da cucina, e per il campeggio. I recipienti, pronti per essere messi in vendita, sono risultati, in particolare, privi del collaudo obbligatorio e, dunque, altamente pericolosi per l’elevato rischio di esplosione. Successivi riscontri hanno permesso di rilevare che le bombole erano riempite con metodi “artigianali” e con un quantitativo di Gpl inferiore rispetto a quanto dichiarato dall’esercente, realizzando una vera e propria truffa a danno degli ignari acquirenti. Infatti, i contenitori sono risultati riempiti con oltre il 20% di gas in meno rispetto al contenuto dichiarato e a quanto pagato dai consumatori.
In particolare, oltre 400 bombole sono state trovate in un deposito non autorizzato a Fiano Romano (Roma): i recipienti erano accatastati senza alcuna sicurezza su un terreno e “mimetizzati” tra i rovi a pochi passi da piazzale Cairoli, con gravi rischi per la sicurezza pubblica. Nella zona dei Castelli Romani, i finanzieri di Velletri hanno individuato e sequestrato un deposito in prossimita’ del centro urbano della citta’. Nel locale sono stati rinvenuti oltre 14.000 chili di Gpl stoccati in recipienti di diverso formato, laddove il titolare era autorizzato a detenerne quantitativi assai limitati, proprio in virtu’ dei requisiti di sicurezza relativi all’area urbana. Non solo: incurante dei rischi connessi alla detenzione di un prodotto cosi’ altamente infiammabile, l’uomo custodiva circa 1.000 recipienti, anch’essi sequestrati insieme allo stesso deposito, a una porzione d’area e a un mezzo speciale per il trasporto dei contenitori.