Sanita’: Demoskopika, Calabria non e’ piu’ fanalino di coda

Catanzaro – E’ l’Emilia Romagna, la regione in testa per efficienza del sistema sanitario italiano, strappando la prima posizione al Piemonte, mentre Sicilia e Molise si collocano in coda tra le realta’ “piu’ malate” del paese. In totale sono sei le realta’ territoriali definite “sane”, nove le aree “influenzate” e cinque le regioni “malate”. Crolla il Piemonte che precipita di ben 10 posizioni rispetto all’anno precedente, collocandosi nell’area delle regioni “influenzate”. Entrano, inoltre, nell’area delle realta’ sanitarie d’eccellenza, Marche, Veneto, Toscana e Umbria. Al Sud la migliore perfomance spetta alla Puglia, all’Abruzzo e alla Basilicata che migliorano la loro “condizione”, rispetto all’anno precedente, lasciando l’area dei sistemi sanitari locali piu’ sofferenti. La Calabria abbandona, per la prima volta, l’ultima posizione tra le realta’ “malate” collocandosi immediatamente al di sopra di Sicilia e Molise. E’ quanto emerge dall’IPS, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato, per il terzo anno consecutivo, dall’Istituto Demoskopika sulla base di otto indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilita’ attiva, mobilita’ passiva, risultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie per spese sanitarie out of pocket, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, costi della politica e speranza di vita.
Nel 2017, inoltre, ben 13,5 milioni di italiani, pari al 22,3%, hanno rinunciato a curarsi per motivi economici, per le lunghe liste di attesa e perche’, non fidandosi del sistema sanitario della regione di residenza, non hanno potuto affrontare i costi della migrazione sanitaria ritenuti troppo esosi. Un comportamento ancora significativamente preoccupante nonostante una rilevante contrazione rispetto al 2016 pari all’11,8%.

“Lo studio – commenta il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – conferma alcune dicotomie persistenti nell’analisi dei sistemi sanitari locali. Da un lato il permanere di una divario tra Nord e Sud, nonostante qualche miglioramento rilevato in alcune realta’ meridionali e, dall’altro, la difficolta’ evidente di erogare un’offerta sanitaria appropriata nel rispetto dei vincoli dell’efficienza condizionata dalle risorse scarse disponibili. Non va sottovalutato, inoltre, il recente orientamento della Conferenza delle Regioni di contenere la mobilita’ sanitaria che potrebbe alimentare il divario esistente tra le diverse offerte sanitarie locali. Ulteriori tagli alla mobilita’ sanitaria, infatti, – precisa Raffaele Rio – immolati alla causa della razionalizzazione delle risorse e a interventi di riequilibrio, principalmente in alcune specifiche situazioni territoriali, potrebbero ripercuotersi sul diritto di scelta del luogo di cura, penalizzando fortemente le realta’ del Mezzogiorno e minando al cuore il diritto alla salute dei cittadini residenti in quelle aree. In questo quadro – spiega – la nostra analisi punta a misurare efficienza, efficacia e soddisfazione quali dimensioni della perfomance sanitaria per misurare l’andamento del comparto a livello locale prioritariamente nell’ottica dell’equita’ del sistema, della qualita’ dell’offerta erogata ai cittadini e dei miglioramenti allo stato di salute attribuibili alle azioni prodotte. Un tentativo senza alcuna pretesa di esaustivita’ considerata l’assoluta esigenza di realizzare un attento e costante monitoraggio dei sistemi regionali, assolutamente diversi da realta’ a realta’. In questa direzione – conclude Rio – l’analisi di Demoskopika, giunta al sua terza edizione, punta ad offrire agli amministratori un indice sintetico di confronto tra sistemi e ai cittadini uno strumento agevole per valutare se e in che modo la programmazione sanitaria locale riesce a rispondere ai bisogni di salute della popolazione nelle singole realta’ regionali”.