Unesco: Coldiretti, Sila e transumanza accoppiata vincente

Catanzaro  – “L’accoppiata Sila come candidata per il nostro paese alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanita’ Unesco per il 2019 e della transumanza come patrimonio immateriale sono due notizie importanti che fanno bene in tutti i sensi alla Calabria”. Lo si legge in una nota della Coldiretti. “Adesso vanno accompagnate – commenta Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – da impegni concreti (vedi strategia aree interne) perche’ tali riconoscimenti incidono notevolmente su fenomeni sociali, economici e culturali. Se lo “statuto della bellezza” – continua – e’ stato scritto nella Sila e se la catena montuosa ha l’aria piu’ pura del mondo, la transumanza e’ stata ed ancora e’ la spina dorsale di molta parte dell’economia e la piu’ importante forma di allevamento itinerante della regione che ha lasciato tracce indelebili e durevoli sul paesaggio creando in tantissimi lo stupore della demonticazione. Un ulteriore impegno a valorizzare la Calabria antica, autentica, accogliente. Occorre allor – prosegue – a anche con l’aiuto e il contributo fondamentale delle Universita’ Calabresi che gia’ hanno una ricca letteratura e fatto numerosi studi dare valore aggiunto a queste due proposte. La Sila e’ la cornice ideale della transumanza che viene ancora praticata dai nostri pastori quindi dall’abbinamento si potrebbe realizzare un ecomuseo ovvero un museo territoriale all’aperto. Un tale progetto significa richiamare l’attenzione su uno spazio geografico e su una attivita’ che possono incidere molto sul turismo oltre ad essere all’avanguardia in Europa. La conservazione dell’ambiente e della civilta’ locale – precisa Molinaro – consente la salvaguardia di razze in via di estinzione, la valorizzazione della podolica e questo a tutto vantaggio della biodiversita’ del territorio sempre di piu’ a disposizione dei turisti che in numero sempre maggiore scelgono le localita’ silane per gli sport invernali. Certamente si puo’ concorrere a garantire anche un equo compenso al lavoro dei pastori oggi minacciato dai bassi prezzi pagati per latte e carne anche per effetto delle importazioni di bassa qualita’ dall’estero”.