Droga:spaccio marijuana nel Reggino,2 arresti e 2 obblighi dimora

Reggio Calabria  – Reggio Calabria – Nei Comuni di San Pietro di Caridà e Dinami, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di: Luciano Franzese, di 26 anni, di San Pietro di Caridà, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari; Rocco Franzese, 29 anni, di San Pietro di Caridà, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari; Raffaele Schinello, di 32 anni, di Dinami, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza; Francesco Cavallaro, di anni 22, di Dinami, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza; in quanto tutti ritenuti responsabili a vario titolo del reato di “concorso in detenzione finalizzata allo spaccio ed in cessione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana”.

L’odierno provvedimento cautelare giunge all’esito di una mirata attività d’indagine condotta, tra i mesi di luglio e agosto 2017, dalla Stazione Carabinieri di Serrata (RC), sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, nel corso della quale è stato possibile documentare ed accertare, mediante servizi di osservazione e pedinamento, con il supporto di attività tecnica, numerose cessioni di sostanze stupefacenti del tipo marijuana da parte degli odierni indagati nei confronti di giovani del luogo.
Le indagini hanno preso avvio alla fine del mese di luglio 2017 quando la madre di un ragazzo di San Pietro di Caridà si presentava presso la Stazione Carabinieri di Serrata per denunciare una grave situazione di disagio riferita allo stato di salute del proprio figlio il quale, ormai da oltre tre anni, era divenuto assuntore di sostanza stupefacente del tipo marijuana, con effetti piuttosto evidenti sui suoi comportamenti.
L’attività d’indagine, infatti, consentiva di accertare come il giovane assuntore avesse più volte minacciato, e talvolta anche aggredito violentemente, i propri familiari allo scopo di impossessarsi di alcuni beni, quali monili in oro ed anelli, che avrebbe successivamente venduto per pagare i debiti contratti con gli odierni indagati, suoi spacciatori per l’acquisto della droga.
Di qui l’inizio dell’indagine da parte dei Carabinieri i quali, in pochissimo tempo, avvalendosi anche di un’intensa attività tecnica, riuscivano a ricostruire la rete di spacciatori che nel tempo avrebbero venduto sostanza stupefacente del tipo marijuana al giovane assuntore ed ad altri soggetti del posto.
Contestualmente i militari sono riusciti a porre fine all’escalation di comportamenti violenti commessi dal giovane assuntore a carico del quale, il 19 marzo, in ottemperanza ad un’ordinanza emessa dal Tribunale di Palmi – Ufficio GIP, i Carabinieri della Stazione di Serrata avevano dato esecuzione ad una misura di sicurezza detentiva, con collocamento in una comunità terapeutica riabilitativa, perché ritenuto responsabile dei reati di “maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesioni aggravate”.
I destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, al termine degli adempimenti di rito, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni e posti a disposizione dell’A.G. in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

 

 

L’odierno provvedimento cautelare giunge a seguito delle indagini condotte, tra luglio e agosto 2017, dalla Stazione Carabinieri di Serrata (RC), sotto il coordinamento dalla Procura di Palmi, nel corso della quale e’ stato possibile documentare ed accertare numerose cessioni di sostanze stupefacenti del tipo marijuana da parte degli odierni indagati nei confronti di giovani del luogo. Le indagini erano state avviate dopo la denuncia della madre di un ragazzo da oltre tre anni consumatore di marijuana.
L’indagine ha consentito di accertare come il giovane avesse piu’ volte minacciato, e talvolta anche aggredito, i propri familiari allo scopo di impossessarsi di monili in oro ed anelli, che avrebbe successivamente venduto per pagare i debiti contratti con gli indagati, suoi spacciatori per l’acquisto della droga. E’ da sottolineare che il 19 marzo scorso, in ottemperanza ad un’ordinanza emessa dal Tribunale di Palmi – Ufficio gip, i Carabinieri della Stazione di Serrata avevano dato esecuzione ad una misura di sicurezza detentiva, con collocamento in una comunita’ terapeutica riabilitativa, perche’ ritenuto responsabile dei reati di “maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesioni aggravate”.

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