Presentato il progetto laboratorio “Cleto e il castello”

Cleto –Si è aperta a Cleto la mostra-seminario sul tema “Antichi borghi della Calabria: Cleto e il castello. Dall’abbandono alla rinascita”. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Longo, il prof. Armando Dal Fabbro, direttore della Laurea magistrale “Architettura per il Nuovo e l’Antico” dell’Università Iuav di Venezia ha introdotto i lavori, richiamando l’attenzione dei presenti sul significato che le tracce del passato possono assumere nella costruzione del nostro futuro e – citando Pier Paolo Pasolini – l’importanza delle opere “anonime”, come i borghi antichi della Calabria, testimonianze di architettura collettiva. I professori Pierluigi Grandinetti, Paolo Faccio e Anna Saetta, insieme con gli studenti, hanno illustrato i risultati didattici del Laboratorio integrato 3 della Laurea magistrale. Il lavoro svolto ha riguardato dieci aree di intervento, interne al borgo: il castello, la chiesa del Santo Rosario e le “desdre”, complessi abitativi di formazione antica costruiti direttamente sulla roccia. Contestualmente al lavoro degli studenti, i docenti hanno sviluppato un’idea di progetto sull’intero borgo, che ne ha previsto il recupero e la valorizzazione,nell’ambito di un percorso di marketing territoriale.
Dopo la presentazione del lavoro si è aperto, tra il pubblico, un dibattito. Tra gli altri sono intervenuti alcuni sindaci del circondario, l’architetto Michele Bernardo, che ha partecipato attivamente ai lavori del Laboratorio e l’ing. Domenico Gimigliano, dell’Associazione “Prima che tutto crolli”, che ha richiamato l’iter del disegno di legge popolare sul recupero dei centri e dei borghi storici della Calabria.
Ha concluso i lavori l’assessore regionale alla Cultura, beni culturali e istruzione, Maria Francesca Corigliano, che ha espresso “l’interesse dell’Amministrazione regionale per la ricerca che lo Iuav sta conducendo sui borghi della Calabria. L’assessore ha sottolineato che il lavoro svolto sul borgo di Cleto può diventare un modello per il recupero di tali borghi, sui quali il presidente della Regione sta elaborando un disegno di legge ad hoc. La presenza di insediamenti rurali di antica formazione, alcuni di eccezionale interesse storico-culturale, architettonico, paesaggistico e agricolo-produttivo, caratterizza infatti il territorio calabrese, la cui ossatura portante è costituita da una rete insediativa composta da borghi. La loro valorizzazione può costituire una straordinaria opportunità per la Regione e per i suoi Comuni, in una logica di sviluppo sostenibile, in grado di coniugare cultura, turismo e qualità della vita delle comunità locali”.

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