Cnr: Cozzolino (Pd), chiusura sede Piano Lago colpo a sanita’

Cosenza – “La notizia che il Cnr ha deciso di rescindere il contratto di locazione di Piano Lago, sede dell’Istituto di Scienze Neurologiche, rappresenta un duplice colpo inferto al sistema sanitario calabrese”. E’ quanto afferma l’europarlamentare del Partito Democratico Andrea Cozzolino in merito al possibile ridimensionamento di uno dei presidi di eccellenza della sanita’ meridionale. “E’ una scelta sbagliata – aggiunge – sia perche’ si materializza il rischio di perdere una delle eccellenze del territorio nel campo della ricerca medica, sia perche’ si indebolisce in maniera grave l’offerta specialistica per i cittadini calabresi, che rischiano di vedersi privati dell’accesso a prestazioni specialistiche di altissima qualita’ – ribadisce Cozzolino – L’ISN, unico istituto di ricerca del Cnr nel settore biomedico con sede in Calabria, non puo’ e non deve interrompere la continuita’ del proprio lavoro. Gia’ ad inizio Marzo del 2016, su iniziativa di Carlo Guccione ci recammo a Piano Lago per verificare lo stato del presidio del Cnr. Incontrammo i sindaci e il direttore del centro per individuare da subito un percorso per dare una prospettiva ed evitare il peggio. Seguirono interrogazioni e richieste d’intervento agli organi preposti”.
Cozzolino ribadisce anche il suo “pieno sostegno alle proteste di lavoratori e amministratori locali che in questi giorni – dice – combattono per salvare una struttura chiave nella geografia della sanita’ calabrese. Per questo sono accanto ai sindacati, ai sindaci del territorio e ai lavoratori e sostengo con forza e fino in fondo la loro battaglia affinche’ si trovi al piu’ presto, con il sostegno delle istituzioni politiche regionali e nazionali, una sede adeguata. In vista del presidio dell’8 maggio – conclude l’europarlamentare del Partito Democratico – ho inviato una lettera al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, e al Ministro dell’Universita’ Fedeli, affinche’ si attivino quanto prima, per porre rimedio a questo stallo che rischia di disperdere un patrimonio di competenze e di conoscenze di prim’ordine”.

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