Lamezia: Campisi e l’impegno politico dei cattolici

Lamezia Terme – “Ha ancora senso l’impegno politico dei cattolici che però vivono la loro esperienza in solitudine o in ospitalità di partiti rappresentativi del centro destra o del centro sinistra privati di una cultura politica identitaria che rappresenti la loro formazione cristiana, i loro valori, i loro ideali nel senso più coerente e compiuto possibile?”.Se lo domanda Pino Campisi, presidente regionale del movimento “La nuova frontiera dei liberi e forti”, presentando il movimento: “Abbiamo oggi, – prosegue – la rappresentazione del cattolico che non sa dove far rinnovare le proprie radici, le proprie convinzioni sociali e la propria storia. Che ha origine da Sturzo, De Gasperi, Dossetti, La Pira, Moro, Zaccagnini. Non abbiamo interiorizzato i saperi eticamente alti dei nostri padri per poi oggi inseguire il “transitorio”. Pensiamo che il cattolico ha un connaturato bisogno di vivere e sentire la propria vita politica in funzione della costruzione di un luogo, un suo luogo, dove produrre e suscitare utopie e progetti di futuro. L’utopia intesa come libertà e condizione etica del proprio impegno”.
“Un pensiero – prosegue ancora – che si fa progetto e si interseca all’azione, per dare senso alla costruzione di classe dirigente e di sentieri sicuri per il lavoro e la dignità delle nuove generazioni. Tutto questo lo si può fare non necessariamente attraverso un partito (…tanto meno da partiti invecchiati e non rappresentativi ), lo si può fare anche attraverso un Movimento”.
“In buona sostanza – precisa – c’è necessità di un luogo di confronto e di discussione per i cattolici impegnati in politica. Da questa consapevolezza è nata la Nuova Frontiera dei Liberi e Forti – Laboratorio di Idee, Movimento di chiara ispirazione cristiana, per l’elaborazione di un progetto etico-politico-sociale che mira alla formazione di una classe dirigente. Un progetto politico nato per far crescere una partecipazione più consapevole e responsabile valorizzando la centralità della persona umana, sostenendo la cultura dell’etica e della legalità, rafforzando la formazione alla carità politica, contrastando ogni forma di corruzione, alimentando in modo strategico lo sviluppo socio-culturale ed economico, valorizzando la centralità della famiglia e del suo ruolo sociale ed educativo, promuovendo principi costituzionali come la solidarietà, la prossimità, la sussidiarietà con più Europa, facendo nascere una idea politica per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, sostenendo politiche occupazionali e rendendo concreti progetti con azioni dei fondi comunitari”.
“E se ci viene ricordato – aggiunge Campisi – che l’associazionismo cattolico oggi non ha rappresentatività istituzionale-parlamentare, possiamo rispondere che questo è successo perché i cattolici non hanno avuto un luogo dove elaborare una proposta unitaria per poter essere presenti. Sono state prodotte forme di polverizzazione e autoreferenzialità senza la minima traccia di un pensiero-progetto, nuove radicalizzazioni ideologiche superate dal tempo e dalle idealità delle nuove generazioni che sono alla ricerca di un loro cammino di salvezza, attanagliati dalle persistenti emergenze, dall’opprimente mancanza di lavoro, oppressi dal bisogno incompiuto di una loro famiglia, senza garanzia previdenziale per il loro futuro. La salvezza da un Sud ancora in ginocchio con una disoccupazione che rimane doppia rispetto alla media europea: Calabria al 21,6%, Sicilia 21,5%, Campania 20,2% e Puglia al 19,1%. I cattolici del Movimento Liberi e Forti hanno creato un luogo di confronto regionale dove si privilegia l’impegno ideale sturziano del fare rete e progetto, con l’obiettivo di: adattare le varie forme di istruzione, formazione e competenze alla nuova economia, alle nuove tecnologie e alla crescente digitalizzazione. Creando classe dirigente cattolica e cristiana per uscire dalla nicchia e dall’angolo dell’oblio, con una idea di futuro interpretando e anticipando nuovi scenari globali”.
“Il Movimento si è dato un grande compito: – continua – formare giovani che sappiano andare oltre i partiti, attenti allo sviluppo sostenibile, cemento di proposte per la loro vita e dei loro figli. Giovani che sostengano i 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (…sconfiggere la povertà – sconfiggere la fame – tutelare la salute e il benessere – creare buona occupazione e crescita economica – ridurre le disuguaglianze – tutelare città e comunità sostenibili – consumi e produzioni sostenibili – intraprendere una marcia contro il cambiamento climatico) da raggiungere entro il 2030. Il Movimento Liberi e Forti costruisce la propria strategia su fatti, progetti e problemi del nostro mondo, impostando la sua azione in coerenza con i valori fondativi del cristianesimo. Questo è l’impegno dei cattolici in politica che vivono con consapevolezza il proprio Movimento”.
“Tutto il resto, compresa la nascita di un partito dei cattolici, non ci appassiona: abbiamo il Movimento che da quasi due anni opera e costruisce, sapendo che il cammino è lungo e difficile ma reale e realistico”.
“Dieci anni fa Papa Benedetto XVI nell’Omelia per la Visita pastorale a Cagliari diceva: “ ….evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile >>. In piena libertà stiamo conducendo una battaglia politica e cristiana per affrancare il popolo calabrese dalle molteplici forme di degrado sociale e da una politica che da almeno vent’anni non riesce a individuare nuove condizioni di sviluppo”.