Frode e corruzione: 21 arrestati, anche magistrato e due avvocati

Milano  – I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Monza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Monza nei confronti di 30 persone (di cui 21 arrestate) residenti nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria, indagate per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. Tra le persone coinvolte vi sarebbero un magistrato e due avvocati. Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle monzesi e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno riguardato “un articolato gruppo societario riconducibile ad un noto imprenditore edile”, accertando il sistematico ricorso all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti da parte delle societa’ per un ammontare di circa 95 milioni di euro e distrazioni patrimoniali per un valore pari a circa 234 milioni di euro.

Frode e corruzione: “gigantesco sistema”, verifiche su enti locali
Saranno verificate le autorizzazioni rilasciate dagli enti locali a Giuseppe Malaspina, l’imprenditore edile residente in Brianza che aveva messo in piedi un “gigantesco sistema” di corruzione ed evasione fiscale scoperto dalla Gdf di Monza. Nell’ambito dell’operazione sono state arrestate 21 persone per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. Di origine calabrese, Malaspina ha costruito diversi immobili residenziali, commerciali e anche impianti sportivi. Per questo durante la conferenza stampa in Procura a Monza, il sostituto procuratore Salvatore Bellomo ha sottolineato: “Dovremo verificare se queste richieste e autorizzazioni date a lui abbiano seguito un corso regolare o abbiano seguito altri percorsi. Se ci saranno sviluppi andremo fino in fondo”. Nei precedenti dell’imprenditore non compaiono reati di stampo mafioso ma un omicidio quando aveva 19 anni. Dall’edilizia Malaspina ha poi diversificato la sua attivita’, buttandosi anche nel settore alberghiero. Tra i 21 arrestati dell’operazione anche l’ex magistrato Gerardo Perrillo.

Frode e corruzione: sequestri per 95 mln, anche albergo a Venezia
Aveva messo in piedi un’organizzazione criminale efficientissima nell’eludere il fisco attraverso una serie di societa’ intestate a dei prestanome. Giuseppe Malaspina, imprenditore edile residente in Brianza, si avvaleva della consulenza di professionisti (come avvocati e commercialisti) e di prestanome a cui intestava societa’ che utilizzava per eludere il fisco, incassando finti rimborsi Iva che andavano a compensare le tasse. Venivano redatti documenti di avvio e di esecuzione dei lavori e realizzate tutte le carte necessarie a simulare le operazioni. Dopo una lunga attivita’ investigativa, pero’, la guardia di finanza di Monza ha sequestrato beni per 95 milioni di euro, tra cui l’hotel Ca’ Sagredo a Venezia, l’hotel Gritti a Milano e un maneggio a Oggiono (Lecco). L’inchiesta e’ nata nel 2014 da un esposto di un partito di minoranza di un Comune della Brianza che aveva denunciato presinte irregolarita’ nell’esecuzione di alcuni lavori. I dettagli sono stati forniti in una conferenza stampa in Procura a Monza dalla guardia di finanza, dal procuratore della Repubblica Luisa Zanetti e dai sostituti procuratori Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo.

Nel corso delle indagini sono state ricostruite una serie di operazioni societarie fraudolente di natura distrattiva al solo fine di preservare dalle pretese dei creditori. Ad esempio la capogruppo della galassia di societa’ riconducibili all’imprenditore, la Ideo srl, ha ceduto l’hotel Gritti a una societa terza per 51 mila euro a fronte di un valore reale di 16 milioni di euro. Stessa tecnica usata per l’hotel a Venezia che, dopo una serie di passaggi societari, e’ stato trasferito ad una nuova societa’ costituita ad hoc. Il valore stimato dell’albergo e’ di 75 milioni di euro. Il gip di Monza ha disposto il sequestro preventivo di 28 unita’ immobiliari, quote societarie e disponibilita’ finanziarie, oggetto di distrazione, per un valore complessivo di 9,3 milioni di euro. Sequestro avvenuto per dare certezza al fisco di potersi rivalere per i circa 10 milioni di euro evasi (la cifra in totale sarebbe piu’ alta ma su parte del credito e’ intervenuta la prescrizione). Nove dei 30 indagati sono stati raggiunti dal provvedimento di custodia cautelare in carcere, 12 dagli arresti domiciliari, uno dall’obbligo di dimora, cinque dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e tre dal divieto di esercitare attivita’ professionali o imprenditoriali per la durata di 12 mesi. L’operazione ha potuto concludersi positivamente grazie all’intervento della guardia di finanza che ha fermato alcuni degli indagati mentre stavano per distruggere le prove con una ruspa. Il centro dell’organizzazione era a Vimercate (MB) e proprio li’ gli agenti della gdf hanno sorpreso alcuni uomini mentre stavano caricando dei documenti in un cassone con una ruspa. Il loro obiettivo, probabilmente, era di caricarli su un camion e di distruggerli.

 

Frode e corruzione: arrestati tentato distruggere prove con ruspa
Nel corso delle indagini sono state ricostruite una serie di operazioni societarie fatte solo per aggirare le pretese dei creditori. Ad esempio la capogruppo della galassia di societa’ riconducibili all’imprenditore, la Ideo srl, ha ceduto l’hotel Gritti a una societa terza per 51 mila euro a fronte di un valore reale di 16 milioni di euro. Stessa tecnica usata per l’hotel a Venezia che, dopo una serie di passaggi societari, e’ stato trasferito ad una nuova societa’ costituita ad hoc. Il valore stimato dell’albergo e’ di 75 milioni di euro. Il gip di Monza ha disposto il sequestro preventivo di 28 unita’ immobiliari, quote societarie e disponibilita’ finanziarie, oggetto di distrazione, per un valore complessivo di 9,3 milioni di euro. Sequestro avvenuto per dare certezza al fisco di potersi rivalere per i circa 10 milioni di euro evasi (la cifra in totale sarebbe piu’ alta ma su parte del credito e’ intervenuta la prescrizione). Nove dei 30 indagati sono finiti in carcere, 12 agli arresti domiciliari, uno all’obbligo di dimora, cinque all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e tre al divieto di esercitare attivita’ professionali o imprenditoriali per 12 mesi. La Guardia di Finanza ha fermato alcuni degli indagati mentre stavano per distruggere le prove con una ruspa. Il centro dell’organizzazione era a Vimercate (MB) e proprio li’ gli agenti della Gdf hanno sorpreso alcuni uomini mentre stavano caricando dei documenti in un cassone con una ruspa. Il loro obiettivo, probabilmente, era di caricarli su un camion e di distruggerli.

Frode e corruzione: intercettazioni,”serve fantasia Walt Disney”
Gli indagati organizzavano delle riunioni fiume per mettere a punto in ogni dettaglio le loro frodi. Il sostituto procuratore Rizzo ha parlato di “riunioni lunghissime in cui veniva pianificato in modo ingegnoso una trama e un intreccio complesso di false fatturazioni”. Nelle intercettazioni uno degli indagati, parlando della documentazione falsa creata, dice: “Tutto quello che abbiamo detto oggi e’ finto. Vabbe’ una finta in piu’ o una in meno, l’importante e’ avere un pezzo di carta”. E un altro: “Guardate che qua bisogna fare uno sforzo di fantasia, ci vuole Walt Disney”.