Polizia penitenziaria: Spp, tolto salario ad agente in coma

Catanzaro  – “Ma in che Stato viviamo: da una parte si concede al detenuto Luca Delfino – che sta scontando una condanna nel carcere di Pontedecimo, per aver ucciso nel 2007 con 42 coltellate l’ex fidanzata – lo sconto di pena e un risarcimento economico per essere stato detenuto in “condizioni disumane e degradanti”, dall’altra si toglie il salario a Sissy Trovato Mazza, la giovane agente di Polizia penitenziaria, originaria di Taurianova in coma dal primo novembre del 2016, a seguito di un colpo di pistola, esploso dalla sua arma di ordinanza, mentre era in servizio in un ospedale di Venezia”. A denunciarlo e’ il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria), Aldo Di Giacomo. “Siamo arrivati – dice – ad una situazione intollerabile e di grave assurdita’ al punto che se il detenuto non dispone di almeno 3 metri di spazio in linea d’aria ricorre al giudice di sorveglianza ed ottiene, nel caso di Delfino, dieci giorni di liberazione anticipata e un risarcimento economico sia pure simbolico. Per il personale di Polizia Penitenziaria invece i diritti persino piu’ elementari, come nel caso della collega Sissy Trovato Mazza che ha bisogno di assistenza costante, sono un optional e comunque un gradino al di sotto di quelli di chi ha massacrato una donna. Proprio come e’ accaduto – aggiunge Di Giacomo – con il provvedimento del Ministro alla Giustizia Orlando dalla parte dei detenuti impegnati in lavori in carcere ai quali e’ stato concesso un aumento di salario di ben l’83%, per un’indennita’ oraria di 7-8 euro che e’ superiore a quella di tante categorie di lavoratori, mentre per tutto il personale delle forze dell’ordine l’aumento salariale, dopo otto anni di mancato rinnovo del contratto di lavoro, e’ stato di appena il 5%. Alla fine – aggiunge – e’ meglio fare il carcerato che arriva a prendere anche piu’ di mille euro al mese (oltre ad eventuali tredicesime e quattordicesime) che l’agente”.