Minori: Cesvi, rischio maltrattamenti piu’ alto al Sud

Roma  – In Italia le persone maltrattate, tra bambini e adulti, si stima siano circa 6 milioni. Per quanto riguarda l’infanzia c’e’ una forte disparita’ tra il Nord e il Sud della Penisola. Le maggiori criticita’ e le condizioni piu’ sfavorevoli rispetto alle probabilita’ dei bambini di subire maltrattamenti si riscontrano in Campania, seguita da Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Molise. Male anche l’Abruzzo e il Lazio. Tra le regioni dove si registra, invece, il miglior livello di benessere complessivo dei bambini, spicca l’Emilia Romagna seguita da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Questo e’ cio’ che emerge dal primo Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia, presentato oggi a Roma da Cesvi, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #LiberiTutti, in collaborazione con il dipartimento delle Politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia confronta per i bambini maltrattati e per gli adulti maltrattanti due livelli di analisi ed e’ il risultato dell’aggregazione di 65 indicatori relativi ai fattori di rischio e ai servizi offerti sul territorio. Dall’analisi emergono quei fattori di rischio che creano presupposti importanti per scatenare il maltrattamento dei bambini nelle famiglie, come ad esempio l’elevato livello di poverta’, il basso livello di istruzione dei genitori, il consumo di alcol e di droghe da parte dei genitori, la disoccupazione, lo svantaggio socioeconomico etc.

“Nel quadro delle emergenze sociali, il maltrattamento dei bambini e’ il fenomeno forse peggiore, non solo per la sproporzione di forze tra il maltrattante e il maltrattato e per il tradimento della fiducia che i piu’ piccoli ripongono negli adulti, ma anche per le conseguenze che si producono sulla salute dei maltrattati nel medio-lungo termine, sul loro equilibrio psico-fisico e, piu’ in generale, su tutta la societa’.
Gli ex bambini maltrattati – dichiara Daniela Bernacchi, Ceo e General Manager Cesvi – sono gli adulti di oggi che vivono sopportando un pesante fardello di dolore che influenza il loro modo d’essere, e spesso scaricano sui figli il proprio disagio. Si viene a generare cosi’ un circuito vizioso di trasmissione intergenerazionale, che solo un intervento esterno, quale ad esempio quello dei servizi pubblici, puo’ interrompere”.
Dall’Indice risulta che la Campania e’ ultima in Italia (20esima sia per contesto che per servizi) anche nella cura e nella prevenzione del maltrattamento seguita da Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Molise. I risultati relativi alle ultime quattro regioni per le quali l’indicatore totale ha restituito le maggiori difficolta’ – Campania, Calabria, Sicilia e Puglia – confermano un problema strutturale del sistema rispetto a questa tematica. Male anche l’Abruzzo e il Lazio (rispettivamente al 14esimo e al 13esimo posto).
Tra le regioni ‘reattive’ si posiziona la Sardegna (con un alto livello di servizi, nonostante l’alta criticita’ del contesto). Tra quelle ‘virtuose’ – con una situazione di contesto e un’offerta di servizi al di sopra della media – Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Toscana. Tra le regioni ‘stabili’, invece, si collocano il Trentino Alto Adige e la Lombardia che, a fronte di criticita’ ambientali basse, rispondono con un sistema di servizi piu’ basso della media nazionale. Al primo posto per quanto riguarda i servizi dedicati alla capacita’ di cura e di lavorare c’e’ l’Emilia Romagna; il Friuli Venezia Giulia e’ primo per la capacita’ di accedere alle risorse; il Trentino Alto Adige per la capacita’ di acquisire conoscenza e sapere; la Valle D’Aosta per la capacita’ di vivere una vita sicura e la Liguria per la capacita’ di vivere una vita sana. Dall’Indice si evince come i servizi siano piu’ presenti nelle regioni in cui ci sono meno rischi. Al contrario, nei territori dove i fattori di rischio sono piu’ critici si possono osservare servizi particolarmente deboli.

“Considerata la rilevanza delle differenze territoriali – prosegue Daniela Bernacchi – e’ auspicabile il varo di politiche di prevenzione e cura in un confronto Stato-Regioni specificamente dedicato al maltrattamento dei bambini, oltre alla creazione di un sistema informativo sul fenomeno fondato su strumenti di monitoraggio e di rilevazione puntuale dei dati”. Gli indicatori sulla vulnerabilita’ dei bambini al maltrattamento e dei fattori di rischio degli adulti potenzialmente maltrattanti forniscono gli strumenti per individuare aree critiche e best practice. La regione che presenta meno elementi di vulnerabilita’ per i bambini e’ il Trentino Alto Adige, seguita da Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Ultime sono Puglia, Sardegna e Basilicata (rispettivamente in 20esima, 19esima e 18esima posizione). Allo stesso tempo, all’interno dei singoli indicatori, il Trentino Alto Adige ha un posizionamento negativo per obesita’ giovanile, la Valle d’Aosta per gravidanze precoci e il fumo in eta’ giovanile, il Lazio per il consumo di alcol (binge drinking), la Calabria per il tasso di consumo di cannabis tra gli adolescenti.
Per quanto riguarda infine i fattori di rischio degli adulti potenziali maltrattanti, il Trentino Alto Adige e’ la regione con le condizioni migliori grazie alla soddisfazione della popolazione per la propria vita e per le relazioni familiari (prima posizione), un basso indice di separazioni (terza posizione), un elevato numero di donne che utilizzano metodi contraccettivi e un basso numero di famiglie mono-genitoriali. Il Trentino Alto Adige ha il miglior posizionamento anche per gli indicatori di stato psicologico e salute mentale, ma resta indietro per il rischio correlato all’abuso di alcol. Il Veneto, secondo nella classifica generale, e’ la regione in cui si registrano meno casi di depressione, mentre il Friuli Venezia Giulia, che condivide con il Trentino Alto Adige un elevato rischio di consumo di alcolici (18esima posizione), registra buoni risultati per l’indice di salute mentale (terza posizione).