Migrante ucciso: il presunto autore resta in carcere

Vibo Valentia – Resta in carcere Antonio Pontoriero, 43 anni, di San Calogero, nel Vibonese, accusato dell’omicidio di Sacko Soumaila, il 30enne del Mali ucciso il 2 giugno scorso a colpi di fucile nell’area dell’ex fornace “La Tranquilla”. Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, non ha pero’ convalidato il fermo di indiziato di delitto del pm Luca Ciro Lotoro, a causa della mancanza di elementi da cui ricavare il pericolo di fuga da parte dell’indagato. Il gip ha tuttavia applicato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Antonio Pontoriero, attesa la gravita’ del fatto di sangue e la reiterabilita’ delle condotte se rimesso in liberta’.
L’indagato avrebbe infatti sparato poiche’ considerava sua l’intera zona, sebbene posta sotto sequestro sin dal 2011 in quanto nell’ex fornace sarebbero stati interrati e smaltiti illegalmente cospicue quantita’ di rifiuti pericolosi e speciali. Il gip ha anche sottolineato il tentativo dei familiari di Pontoriero di inquinare le prove e l’estrema vulnerabilita’ delle principali fonti dichiarative, cioe’ cittadini extracomunitari che coraggiosamente hanno aiutato i carabinieri a risalire al presunto autore del fatto di sangue. Soumaila Sacko, attivista del sindacato Usb, risiedeva nella tendopoli di San Ferdinando e si era recato nell’area dell’ex fornace per prelevare delle lamiere abbandonate. Qui ha pero’ trovato la morte.

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