Agricoltura: venerdi’ iniziativa a Vibo, sindacati ricordano Sacko

Catanzaro – In occasione dello sciopero generale del comparto agricolo, le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil Calabria hanno organizzato una manifestazione regionale che si svolgera’ venerdi’ 15 giugno a Vibo Valentia davanti la sede della Prefettura. Lo annunciano, in una nota congiunta, i segretari generali della Cgil, Angelo Sposato, della Cisl, Paolo Tramonti, e della Uil, Santo Biondo, insieme ai segretari regionali di categoria Bruno Costa (Flai Cgil), Michele Sapia (Fai Cisl) e Nino Merlino (Uila Uil). “Lo sciopero nazionale del comparto agricolo – scrivono i dirigenti sindacali – e’ proclamato a sostegno della piattaforma unitaria per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale degli operai agricoli e florovivaisti scaduto a dicembre 2017. All’iniziativa, per dimostrare vicinanza a quanto accaduto nei giorni scorsi a Vibo Valentia con l’ignobile e inaccettabile uccisione del giovane Sacko Soumaila e al tempo stesso sostenere il valore della contrattazione nazionale e di secondo livello, parteciperanno – annunciano Sposato, Tramonti e Biondo con Costa, Sapia e Merlino – per la Fai Cisl nazionale il segretario generale, Onofrio Rota, per la Flai Cgil il segretario nazionale, Giovanni Mininni, e per la Uila Uil la segretaria nazionale, Enrica Mammuccari”. Infine, Costa, Sapia e Merlino chiederanno al prefetto di Vibo Valentia di “essere ricevuti e poter consegnare, assieme ad una delegazione, un documento sindacale con le ragioni della protesta.In un territorio regionale a forte vocazione agricola bisogna dire basta alle polemiche e ai buoni propositi, servono fatti concreti. Pertanto – concludono i segretari di categoria – Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria chiedono alla Regione Calabria e a tutti gli attori del settore di sostenere l’idea di della Rete del lavoro di qualita e la completa applicazione della legge 199 contro il caporalato, lavoro nero e l’intermediazione illecita in agricoltura, per costruire una solida cultura della legalita e cosi contenere il fenomeno del caporalato sui campi”.