Mafie: Mattarella, rinnovare ogni giorno impegno nel contrasto

Roma – Al giudice Rocco Chinnici “si deve l’avere intuito in tutta la loro pericolosita’ le connessioni della mafia con l’alta finanza, la politica e l’imprenditoria, e l’aver promosso inedite strategie investigative, fondate sulla collaborazione fra i magistrati che svolgevano le indagini sul fenomeno”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Fondazione Rocco Chinnici, Giovanni Chinnici, nel trentacinquesimo anniversario del “vile attentato” in cui – il 29 luglio 1983 – il magistrato fu ucciso in via Pipitone Federico a Palermo assieme ai due carabinieri che lo scortavano, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta – e al portiere dello stabile dove Chinnici viveva, Stefano Li Sacchi. Alle vittime Mattarella rivolge un “pensiero commosso e partecipe” e nel messaggio sottolinea: “Le elevate qualita’ professionali, l’abnegazione e l’alto senso dello Stato consentirono a Rocco Chinnici di dirigere l’ufficio istruzione del Tribunale di Palermo con fermezza, equilibrio e rigorosa coerenza”.

“Il ricordo dell’appassionato impegno, umano e professionale, di Rocco Chinnici nel difendere le istituzioni e i cittadini dalla violenza e dalle vessazioni della criminalita’ organizzata – prosegue il capo dello Stato – resta indelebile nella memoria di tutti e rappresenta un prezioso e costante stimolo per la crescita della coscienza civile e della fiducia nello stato di diritto. Il suo esempio esorta a rinnovare quotidianamente l’impegno nel contrasto ad ogni forma di mafia, con il medesimo rigore e la stessa determinazione che hanno contraddistinto il suo agire. E’ con tale spirito – conclude Mattarella – che sono vicino a tutti i familiari delle vittime dell’attentato, rinnovando i sentimenti di gratitudine dell’intero Paese”.