Ospedale Reggio: direttore, paziente aveva gia’ fasciatura cartone

Reggio Calabria – Il paziente curato all’ospedale di Reggio Calabria al quale sarebbe stata praticata un’ingessatura di fortuna e’ giunto al pronto soccorso con l’arto gia’ avvolto nel cartone ed i medici hanno ritenuto di non rimuoverlo in attesa di completare l’intervento. Lo scrive il direttore generale dell’azienda ospedaliera reggina, Frank Benedetto, in una informativa fatta pervenire al presidente della Regione, Mario Oliverio, e letta da quest’ultimo durante la seduta in corso del Consiglio regionale.
“La notizia pubblicata da diverse testate giornalistiche nazionali e locali – scrive Benedetto – di alcuni episodici casi in cui si sono riscontrati bendaggi di emergenza presso il Pronto Soccorso del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria impone un chiarimento, e alcune precisazioni e delle riflessioni.
Corre l’obbligo evidenziare, per riportare i fatti nell’alveo della verita’, che da una prima sommaria indagine esperita con i Direttori delle Unita’ Operative sanitarie interessate, e’ emerso – precisa – che al Pronto Soccorso del presidio Riuniti risulta formale accesso di un unico paziente di sesso maschile, C.A., giunto al triage alle ore 9,32 del 28 luglio 2018, gia’ immobilizzato sul luogo dell’incidente con “cartone”, come dichiarato dallo stesso paziente al Direttore della Unita’ Operativa di Ortopedia alla presenza dei suoi collaboratori”.
Il paziente, spiega ancora il manager, codificato codice giallo, e’ stato visitato alle 9,35, “e sottoposto a visita di pronto soccorso, ECG ed esami radiografici”. Benedetto, al riguardo, precisa che “l’immobilizzazione provvisoria con cartone quale era giunto il paziente, non e’ stato rimossa opportunamente, per non provocare ulteriori dolori e poter effettuare le radiografia senza interferenze. Eseguita la radiografia il paziente – scrive – veniva ricoverato in reparto ed in fase di accettazione veniva nuovamente valutato dall’ortopedico di turno, il quale rimuoveva il “cartone” ed applicava valva gessata di contenimento. Nel pomeriggio, durante l’ulteriore visita, valutata le condizioni circolatorie dell’arto, il medico di turno – si legge – poneva trazione transcheletrica”.