Scuola: Codacons “troppi istituti inagibili, rinviare l’apertura”

Catanzaro – “Ci rivolgiamo ai Prefetti per differire l’inizio delle attivita’ didattiche fino a quando non siano state effettuate, in ogni edificio scolastico calabrese, tutte le verifiche tecniche atte a certificare la possibilita’ o meno che l’immobile possa essere utilizzabile sul fronte della vulnerabilita’ sismica”. Lo scrive, in una nota, il Codacons Calabria. “Da anni – prosegue il Codacons – ripetiamo, inascoltati, che si tratta di una vera e propria emergenza: 9 scuole su 10 non sarebbero agibili. Per questo motivo abbiamo chiesto di ottenere la documentazione necessaria a comprendere quanto siano sicuri gli studenti in Calabria, un territorio ad alto rischio sismico”. Il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto, in particolare chiede all’Ufficio scolastico regionale, ai Comuni e alle Province calabresi di “rendere pubblici gli obbligatori certificati di rispondenza alla normativa antisismica (ai sensi dell’articolo 28 legge 64/1974 e dei certificati di agibilita’, previsti dall’articolo 24 del Testo unico dell’edilizia). La fotografia dell’edilizia scolastica calabrese – continua Di Lieto – e’ sconfortante. Se una scuola non e’ in possesso del certificato di agibilita’, vuol dire che a tutti gli effetti di legge non e’ agibile, pertanto andrebbe chiusa per tutelare alunni, insegnanti e personale scolastico”. Il vicepresidente dell’associazione consumatori aggiunge: “Ma quante scuole sono in queste condizioni in Calabria? Dalle verifiche effettuate dal Codacons, la situazione e’ allarmante. Attualmente, infatti, risultano censiti 2.408 edifici scolastici, ma soltanto di 1909 si hanno a disposizione i dati. Solo 832 edifici sono in possesso del certificato di collaudo statico e solamente 382 hanno ottenuto il certificato di agibilita’. Praticamente l’ 85% delle scuole calabresi potrebbe non essere agibile”.

“Alla luce di questi dati – afferma Di Lieto – riteniamo sia il caso di disporre un censimento dell’edilizia scolastica per quanto attiene sicurezza ed agibilita’ degli edifici ed intervenire immediatamente, prima che sia troppo tardi. Dal punto di vista giuridico, la responsabilita’ e’ in capo al dirigente scolastico, anche se in realta’ la competenza (e la responsabilita’) e’ degli enti locali, che preferiscono ignorare il problema, sperando che non si verifichino crolli o terremoti”. Il Codacons conclude: “Abbiamo il diritto di sapere se gli edifici in cui, per legge, siamo obbligati a mandare i nostri figli, siano a norma e, quindi, se lo Stato rispetta le norme vigenti. Da anni assistiamo a stucchevoli deroghe sulla pelle di bambini ed insegnanti. E’ arrivato il momento di dire basta. Del resto viene imposta la corsa alle vaccinazioni di massa per tutelare la salute dei bimbi, eppure ci si dimentica della salute dei bimbi quando li si obbliga a trascorrere ore ed ore in edifici pericolosi e non a norma. Probabilmente la sicurezza dei bambini interessa solo a giorni alterni”.