Migranti: ispezione nel Cara di Isola Capo Rizzuto, “e’ cambiato”

Crotone – “Sicuramente e’ cambiato molto, non foss’altro perche’ c’e’ una presenza dimezzata, dacche’ c’erano dichiarate 1.200 persone e anche di piu’ e ora ce ne sono circa 600”. E’ positivo il giudizio della deputata del Pd Enza Bruno Bossio sulle condizioni di vita nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto dove questa mattina ha effettuato una visita ispettiva insieme a Valerio Federico, membro del Consiglio direttivo di +Europa, e a Giuseppe Candido, segretario dell’associazione radicale nonviolenta ‘Abolire la Miseria’. “Il campo e’ stato ammodernato, erano stati tolti i contaneir gia’ nel 2016, quindi gli spazi sono molto ben organizzati, puliti. E’ una condizione, da un punto di vista logistico, sicuramente non negativa. Se penso a quello che ho visto sia sulla nave Diciotti che a San Ferdinando, devo dire che e’ una dimensione positiva” ha proseguito Bruno Bossio. La parlamentare Pd, tuttavia, ha espresso perplessita’ sulla futura gestione del Cara per i cui servizi e’ in corso di espletamento una gara d’appalto bandita dal ministero dell’Interno attraverso la Prefettura di Crotone. Una gara per appaltare i servizi di fornitura pasti, vestiario e servizi igienici agli ospiti per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro, che e’ stata suddivisa in quattro lotti.

Il timore paventato da Bruno Bossio e’ “che si prosegua sostanzialmente in questo monopolio che di per se’ non e’ un fatto positivo”, considerato che alla gara hanno partecipato anche la Misericordia e la ditta Quadrifoglio di Isola Capo Rizzuto, societa’ in amministrazione giudiziaria da quando, nel maggio dello scorso anno, e’ stata coinvolta nell’indagine della Dda di Catanzaro denominata Jonny. Quella che si sta espletando, comunque, “non e’ piu’ una gara come quelle precedenti, anzi diciamo che non ci sono state gare per molto tempo. Se e’ successo quello che e’ successo, con l’indagine della Dda, e’ perche’ in questo posto, prima senza gara e poi con le gare, incredibilmente hanno vinto sempre loro, la Misericordia di Isola Capo Rizzuto, con la copertura della Misericordia nazionale e con, allora, la connivenza anche della Prefettura; tant’e’ che c’e’ stata una ispezione ministeriale ordinata dall’allora ministro Minniti sulla Prefettura di Crotone della quale non abbiamo notizie e per la quale io sicuramente faro’ un’interrogazione parlamentare per avere queste informazioni. Cosi’ come nell’interrogazione parlamentare chiedero’ che fine hanno fatto anche una serie di rapporti che sono stati fatti negli anni, sempre da commissioni ministeriali, e che non conosce nemmeno la prefetta, per come ella ci ha detto, quindi sicuramente bisognera’ andare a fondo ad alcune questioni soprattutto precedenti”.
Lo stesso timore della Bruno Bossio e’ stato manifestato anche da Valerio Federico secondo cui “e’ del tutto evidente che l’amministrazione giudiziaria sta facendo un buon lavoro pero’ la casa madre di Misericordia, che ha il monopolio di questa struttura da 15 anni, ha un curriculum di errori, di servizi sbagliati e noi ci auguriamo che ci sia un elemento di rottura rispetto all’amministrazione che ha portato non solo a scandali di natura giudiziaria ma ha pesato sulla condizione di vita degli ospiti per questi 15 anni. Attualmente la condizione degli ospiti – ha aggiunto Federico – e’ decisamente superiore alla media rispetto altri centri di prima accoglienza. Noi siamo contrari a che questo sistema di centri grandi che muovono affari importanti gestisca in questo modo la questione migranti. Siamo per un’accoglienza diffusa, di piccoli gruppi e di piccole strutture anche perche’ se e’ vero che queste strutture avrebbero dovuto ridurre i costi, quello che abbiamo scoperto e’ invece che avevano connivenze con le cosche locali, con la peggiore politica, con l’affarismo, non hanno portato a una diminuzione dei costi ma a uno spreco di risorse pubbliche”. Anche per Giuseppe Candido “tanti comuni con un sistema di accoglienza diffusa potrebbero evitare situazioni come quella al centro dell’indagine fatta dal procuratore Gratteri, che dobbiamo ringraziare”.