Ucciso e bruciato: pm aveva chiesto l’arresto di una donna

Vibo Valentia  – C’e’ anche un’indagata a piede libero nell’ambito dell’operazione “Melida” che ha fatto luce sull’omicidio del 34enne di Nicotera (Vv) Stefano Piperno, ucciso con un colpo di fucile al torace il 19 giugno scorso e il cui cadavere e’ stato rinvenuto in un’auto bruciato il giorno successivo in una campagna della frazione Preitoni. Si tratta di Sonia Perfidio, 30 anni, di Nicotera, figlia di Francesco Perfidio, 58 anni, e sorella di Ezio Perfidio, 34 anni, indagata per distruzione e soppressione di cadavere ed in particolare di aver concorso nel dare fuoco alla Fiat Punto sulla quale e’ stato caricato il corpo di Stefano Piperno dopo essere stato ucciso dal padre e dal fratello. Anche nei suoi confronti il pm della Procura di Vibo, Filomena Aliberti – che ha coordinato le indagini – aveva chiesto l’arresto ma il gip ha rigettato la misura richiesta.
L’inchiesta avrebbe fatto luce sull’attivita’ di spaccio di stupefacenti messa in piedi a Nicotera da Francesco Perfidio, indagato per una cessione di marijuana ad un uomo del Vibonese attraverso l’utilizzo di un nipote minorenne.

 

 

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