Costringe ragazzini 13enni a baciare piedi al figlio dopo lite

Catanzaro – Avrebbe costretto un gruppo di ragazzini di eta’ compresa fra i 13 ed i 14 anni a baciare i piedi al figlio, loro coetaneo, con cui avevano litigato. L’episodio si sarebbe verificato a Tropea, cittadina turistica del Vibonese. A rendere noto l’episodio e’ Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
“In decenni di attivita’ nell’ambito della tutela dei minori, raramente mi e’ capitata una storia cosi’ tanto singolare e violenta” spiega Marziale, riferendo i particolari della denuncia giuntagli da una madre di Tropea. “Bambini tra i 12 e i 13 anni – spiega Marziale – sono stati costretti a inchinarsi e baciare i piedi ad un loro coetaneo dopo un’ordinaria lite, tipica di quell’eta’. Ad esigere il gesto e’ stato un padre, che a suon di pugni sul viso e calci sulla schiena ha mandato in ospedale un genitore sceso in strada per proteggere il proprio figlio, il tutto sotto gli occhi atterriti della moglie che in quel momento era affacciata sul balcone. All’uomo sono stati refertati la perforazione del timpano dell’orecchio destro e una sublussazione alla spalla. Nella denuncia della donna – racconta Marziale – si narra che una pattuglia dei carabinieri, giunta sul luogo, ha invitato i bambini a tornare a casa, rassicurandoli che nulla piu’ sarebbe loro occorso e considerata l’ora, verso la mezzanotte tra il 29 ed il 30 agosto, avrebbero invitato i genitori a recarsi a denunciare l’indomani mattina. La segnalazione – continua il garante – e’ corredata da altri particolari a dir poco deplorevoli, come lo strappo di una catenina d’acciaio dal collo di uno dei bambini, “reo” di essersi rifiutato alla richiesta di tanta umiliazione, cagionato sempre dall’uomo che, ho appreso dai carabinieri stessi – evidenzia Marziale – non sarebbe nuovo ad episodi similari. Tra l’altro, alcuni genitori hanno preferito non denunciare, giacche’ soltanto turisti di passaggio, cosi’ da non lasciare strascichi di una violenza destinata ad imprimersi nelle corde emotive dei malcapitati bambini, alcuni dei quali per paura non stanno piu’ frequentando il gruppo scout cui sono iscritti”.
Per Marziale “siamo al cospetto di qualcosa di inaccettabile, di una violenza che chiama le coscienze, individuali e collettive, a rigettare con sdegno anche soltanto l’idea che agli albori del terzo millennio possano verificarsi episodi del genere. E’ necessario che la societa’, nelle sue variegate componenti, anche istituzionali, stigmatizzi l’accaduto e si schieri dalla parte dei bambini, senza se e senza ma. Ovviamente – conclude il Garante – provvedo nell’immediato ad inviare gli atti prodotti dalla signora alle autorita’ inquirenti di competenza”.

I carabinieri della compagnia di Tropea confermano quanto accaduto. L’uomo, che non avrebbe comunque legami con la criminalita’ organizzata, non sarebbe nuovo a episodi del genere. Viene definito una “testa calda” ed avrebbe anche problemi di alcol. Gli inquirenti, dato il coinvolgimento di minorenni, mantengono uno stretto riserbo sulla vicenda di cui, comunque, e’ stata informata la magistratura.

 

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