Riace: Bruno (Upi), resta un modello di integrazione

Catanzaro  – “Nell’attesa di conoscere i dettagli dell’inchiesta della magistratura che ha portato all’arresto del sindaco Mimmo Lucano, il mio primo pensiero va a Riace: agli uomini, alle donne e soprattutto ai bambini che scappavano da un futuro di fame e di guerra e sono approdati in Calabria per diventare una comunita’. Perche’ quella di Riace e del suo sindaco e’ prima di tutto una storia di accoglienza e solidarieta’”. E’ quanto afferma il presidente di Upi Calabria, e presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nell’apprendere la notizia dell’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto del sindaco di Riace. “Quello del comune nel reggino e’ l’esempio di un modello di integrazione: Riace e’ diventato uno dei simboli dell’accoglienza che funziona riconosciuti a livello internazionale, il suo modello ha messo insieme integrazione e rilancio dell’economia locale, creando opportunita’ anche per i giovani del territorio, salvando il Comune dallo spopolamento. Ma nello stesso tempo e’ una storia di passione e grande umanita’ verso gli ultimi del mondo di un uomo che ha rinunciato a molto per rimanere fedele alla sua scelta di vita. E’ il momento del silenzio – dice ancora il presidente Bruno – ma sull’impegno concreto di Lucano verso l’integrazione e l’affermazione della cultura della solidarieta’ e della pace racconta molto l’atmosfera che si respira nei i vicoli di un borgo che era abbandonato ed e’ tornato a rivivere, regalando colore e speranza non solo ai migranti. Un’atmosfera che ho respirato quando ho visitato Riace e che mi e’ rimasta nel cuore. Per questo e’ giusto aspettare di leggere e capire le carte: sono certo che Lucano sapra’ dimostrare le sue ragioni. Ma nello stesso tempo non bisogna dimenticare l’impegno di quest’uomo per la difesa dei diritti civili di uomini e donne che chiamiamo migranti e che prima di tutto sono persone che lottano per la vita”.