Riace: gip, sindaco vive oltre le regole

Reggio Calabria  – “L’indagato vive oltre le regole, che ritiene di poter impunemente violare nell’ottica del ‘fine che giustifica i mezzi’: dimentica pero’ che quando i ‘mezzi’ sono persone il ‘fine’ raggiunto tradisce, tanto paradossalmente quanto inevitabilmente, quegli stessi scopi umanitari che hanno sorretto le proprie azioni”. E’ quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Locri Domenico Di Croce a carico del sindaco di Riace, Mimmo Lucano.
Esclusi i pericoli di fuga e di inquinamento delle prove, appare invece “attuale e concreto” quello di reiterazione dei reati contestati: “La gestione quantomeno opaca e discutibile – premette il gip – dei fondi destinati all’accoglienza di cittadini extracomunitari tratteggia Lucano come soggetto avvezzo a muoversi sul confine (sottile in tali materie) tra lecito e illecito. Avvalendosi e chiaramente abusando del ruolo rivestito l’uomo creava una fitta rete di contatti personali che ne agevolavano – chi piu’, chi meno consapevolmente – la perpetrazione dei delitti indicati. Se dunque e’ ancora fertile il retroterra culturale e politico sfruttato dall’indagato per porre in essere comportamenti penalmente stigmatizzabili, appare evidente che l’incarico ricoperto e la copiosa presenza di stranieri sul territorio riacese potrebbero costituire occasioni propizie per l’adozione di atti amministrativi volutamente viziati o per la proposizione a soggetti extracomunitari di facili ed illegali scappatoie per ottenere l’ingresso in Italia”.
“Generano poi stupore – si legge ancora nell’ordinanza – la dimestichezza e la spregiudicatezza dimostrate dall’uomo nella commissione di tale ultima categoria di illeciti: Lucano, che gia’ sapeva di essere indagato, non faceva mistero neanche di fronte a persone estranee al suo entourage di trasgredire intenzionalmente quelle norme civili ed amministrative delle quali proprio lui era in realta’ tenuto per primo a garantire il rispetto”.