Fondi ambiente: sindaco Cosenza indagato chiede di essere interrogato

Cosenza  – L’avvocato Nicola Carratelli, legale del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, indagato con altre 30 persone nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma sulla gestione di fondi destinati all’ambiente, “ha gia’ depositato una corposa memoria difensiva” e il primo cittadino ha chiesto di essere interrogato. Lo rende noto un comunicato del Comune bruzio. “Pertanto, il pubblico ministero – si legge – dovra’ necessariamente ascoltarlo prima di richiedere un eventuale rinvio a giudizio. Cio’ che Mario Occhiuto e’ in primo luogo certo di poter dimostrare, e’ che i suoi rapporti professionali con la Cina sono antecedenti rispetto al rapporto con il ministro Clini e nascono perlopiu’ dalla sua personale amicizia con il sinologo Francesco Sisci, originario di Villapiana. Tutti i progetti realizzati in Cina – si legge infine – sono stati commissionati direttamente dal governo cinese, per come documentato dai pagamenti ricevuti con sistemi ampiamente tracciabili”.

A far sentire la sua voce dopo la notifica è stato un ex consigliere comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca il quale ha ricordato come in più occasioni l’opposizione chiese chiarimenti in merito alla indagini sull’incarico da assessore affidato alla moglie dell’ex ministro dell’Ambiente Clini. “Premetto in apertura che un avviso di conclusione delle indagini non è una condanna. Ciò detto non posso oggi, a distanza di diversi anni, non ricordare quella volta (7 agosto 2013) che con il collega Sergio Nucci, chiedevamo al sindaco Occhiuto conto dell’operato dell’allora assessore Hauser. Leggere oggi le cronache del tempo, le velate minacce dell’ex ministro Clini, compagno dell’Hauser, la difesa piccata del sindaco Occhiuto, fa sorridere, d’amarezza, ma fa sorridere. Con una interrogazione il collega Nucci ed io chiedevamo conto proprio a Occhiuto di capire cosa avesse di speciale questo assessore che di Cosenza sapeva ben poco e che ben poco frequentava, ad eccezione di qualche soirée, la nostra città.

Quali grandi meriti o competenze – continua l’ex consigliere d’opposizione Mazzuca – avesse per occuparsi di ambiente a queste latitudini. Oggi, con poco stupore, leggiamo congetture iperboliche quanto tragiche che se fossero vere, consegnerebbero un sistema che noi avevamo appena sfiorato e per questo prontamente zittiti. Non c’è vendetta, non c’è non rivalsa, solo la constatazione che quando chiedevamo lumi al sindaco circa le attività della signora Hauser qualcuno, anziché buttare la polvere sotto i tappeti, quei tappeti li avrebbe dovuti rivoltare e guardarci con attenzione sotto. Non so come si concluderà questa vicenda, o forse lo immagino, tuttavia provo un certo appagamento nel sapere che i dubbi che con Sergio Nucci avevamo avuto nel lontano 2013 trovano continuità in quelli della DDA di Roma che, forse perché lontana dal clima nostrano, non risente di refoli o correnti che dalle nostre parti a quanto pare abbondano”.

 

,