Migranti: Calabria, enti locali e terzo settore difendono Sprar

Catanzaro – “No al ridimensionamento dello Sprar”. E’ quanto affermano i presidenti delle Province di Cosenza e di Crotone, 77 sindaci e oltre 40 enti del terzo settore gestori di progetti Sprar in Calabria, che, in un documento inviato, tra gli altri, al presidente della Regione, al presidente dell’Anci regionale e ai parlamentari calabresi, esprimono molte osservazioni critiche al decreto legge in tema di immigrazione e sicurezza varato dal governo nazionale. “L’esperienza nella gestione dell’accoglienza dei migranti tramite lo Sprar – si legge nel documento – ha rappresentato e tuttora rappresenta per i nostri territori un’opportunita di sviluppo economico e culturale e di integrazione, garantendo all’ente locale una concreta governance del fenomeno dell’accoglienza dei migranti che in questi anni ha visto la Calabria in prima fila, per disponibilita e capacita di accogliere. Cio a differenza di altre forme di accoglienza “straordinaria” (Cara e Cas), che hanno creato nella maggior parte dei casi, malumori tra la popolazione residente ed episodi di “cattiva gestione”. Attualmente lo Sprar in Calabria – rilevano presidenti delle Province di Cosenza e Crotone, sindaci ed enti del terzo settore – conta 126 progetti in oltre 113 comuni con 3.727 posti finanziati, il 10,39% dei migranti accolti in Italia, di cui 417 per minori stranieri non accompagnati) e 95 per disagio mentale o gravi motivi di salute. Di contro l’accoglienza straordinaria tra Cara (megastrutture per richiedenti asilo), Cas (Centri di accoglienza di medie dimensioni), Hotspot (centri per l’identificazione dei migranti sbarcati) registra un’accoglienza vicina alle 5.000 unita. Inoltre, vi e da segnalare la presenza di insediamenti informali di Comunita di immigrati che vivono in edifici abbandonati, tende o baracche soprattutto di braccianti agricoli stagionali, spesso irregolari, nell’area di Rosarno e Sibari”.

Nel documento si osserva poi che “il ridimensionamento dello Sprar, che ha garantito in questi anni percorsi virtuosi, riconosciuti trasversalmente da esponenti di tutte le principali forze politiche e anche a livello europeo considerato un modello di “eccellenza”, generera il rischio concreto che molti migranti siano indirizzati a centri di accoglienza gestiti da privati che, come le cronache degli ultimi anni ci hanno raccontato, non offrono servizi adeguati e sono caratterizzati da gestioni poco trasparenti, e dove il ruolo dell’ente locale e della comunita locale e’ pressoche nullo”. In particolare – proseguono i presidenti delle Province di Cosenza e Crotone, i 77 sindaci e gli enti gestori di Spar – “gli aspetti critici del decreto legge pubblicato lo scorso 5 ottobre che vanno rivisti coinvolgendo chi opera nel settore sono l’articolo 12 nella parte in cui, eliminando le parole “richiedenti asilo”, viene drasticamente ridotto il sistema Spar a vantaggio dell’accoglienza straordinaria nei Cara e Cas, e l’articolo 13 nella parte in cui si stabilisce che “il permesso di soggiorno non costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica””. Nel documento si chiede, infine, al presidente della Regione, al presidente dell’Anci e ai parlamentari di rappresentare le osservazioni “in tutti i tavoli istituzionali per contribuire alla modifica del disegno di legge di trasformazione in legge del decreto in oggetto”.