Maltempo: Tallini, sistema allerta Protezione Civile e’ inadeguato

Catanzaro – Emerge, in maniera sempre piu’ inquietante, il nesso tra l’inadeguatezza del sistema di allerta della Protezione Civile regionale e l’immane tragedia di San Pietro Lametino. La lettera con cui la Cae, la societa’ che si occupa della manutenzione della rete idro-meteo-pluviometrica calabrese, annuncia la sospensione del servizio a partire dal prossimo 31 ottobre, getta una sinistra ombra su quanto accaduto il 4 ottobre”. E’ quanto afferma, in una nota, Domenico Tallini, consigliere regionale Forza Italia.
“Secondo quanto riportato dalla stampa on line, la Cae lamenta – scrive Tallini – a difesa della propria reputazione di azienda leader del settore, che le “prestazioni ridotte” richieste dalla Regione Calabria non soddisferebbero gli standard minimi richiesti in contratti di servizi di tale tipologia finalizzati alla pubblica e privata incolumita’. Particolarmente agghiacciante – rileva ancora il consigliere regionale – e’ il passaggio della lettera laddove Cae afferma che il servizio ridotto “non garantisce per come previsto dalla legge l’efficienza della rete sia per la quantita’ dei dati ricevuti in tempo reale sia per la loro validita’, e anche alla luce degli eventi meteorologici che hanno colpito la Calabria il 4 e 5 ottobre scorsi, Cae non puo’ piu’ assumersi la responsabilita’ della gestione della manutenzione della rete a queste condizioni”. Affermazioni gravissime – prosegue – che fanno il paio con gli interrogativi che abbiamo posto nei giorni scorsi sulla base di una documentazione ufficiale, vale a dire che la serata dell’alluvione che ha colpito San Pietro Lametino, causando la morte di Stefania Signore e dei suoi due bambini, doveva esserci un’allerta colore rosso e non gia’ una semplice allerta colore giallo. Dal Raganello e San Pietro Lametino – sostiene Tallini – viene fuori un’assoluta inadeguatezza del sistema di allerta della Protezione Civile regionale che dovrebbe molto fare riflettere il Governatore Oliverio. Quando parlavamo di una Protezione Civile di facciata, tutta concentrata sull’autoesaltazione mediatica e poco attenta al funzionamento dei sistemi, lo facevamo non per il gusto della polemica, quanto per sollecitare una riflessione importante su un settore vitale per la sicurezza dei calabresi. I fatti drammatici di questi mesi, purtroppo, confermano in toto – conclude – le nostre preoccupazioni”.