Antimafia: Gaetti, vendita beni confiscati sia ultima ratio

Roma – “La possibilita’ della vendita di un bene confiscato sia solo l’ultima ratio di un lungo percorso che, qualora dovesse manifestarsi, non avvenga oltre due anni dalla data di confisca e che il prezzo di vendita non sia al di sotto dell’80% del valore ad esso attribuito dall’Agenzia del demanio”. Lo ha dichiarato il sottosegretario all’Interno con delega all’Antimafia e ai beni confiscati, Luigi Gaetti, oggi intervenuto ad un incontro organizzato dall’Associazione antimafie ‘daSud’ nell’ambito della quarta edizione di Restart, il festival della creativita’ antimafia e dei diritti. Sui testimoni di giustizia, Gaetti si e’ dichiarato favorevole, si legge nella nota diffusa da ‘daSud’, a percorsi lavorativi ‘ad hoc’ che prevedano per loro “la possibilita’ di essere assunti all’interno della Pubblica Amministrazione” e, “qualora abbiano competenze specifiche, possano lavorare al fianco di amministratori giudiziari nella gestione dei beni confiscati”. Quanto al diritto allo studio, il sottosegretario ha assicurato il suo impegno ad approfondire la mancata applicazione di quanto previsto da una norma del codice antimafia per cui l’Agenzia dei beni confiscati versa una percentuale di somme al fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio.
L’associazione ‘daSud’ ha sottoposto all’attenzione del sottosegretario Gaetti un documento dal titolo ‘C’e’ qualcosa di piu’ sicuro della sicurezza – Cinque proposte per trasformare l’antimafia dal basso’: “L’obiettivo di uno Stato realmente democratico e’ ridurre le disuguaglianze e aumentare gli spazi di democrazia”, ha rilevato Danilo Chirico, presidente dell’associazione ‘daSud’.