Mancati pagamenti dell’Asp a farmacie, Federfarma: ‘Inaccettabile’

Catanzaro – “Le farmacie hanno ufficialmente appreso che l’ASP di Catanzaro “molto probabilmente” non sarà in grado di pagare nemmeno in questo mese le competenze relative ai medicinali erogati in regime convenzionato. Le farmacie sono stanche di ascoltare, di mese in mese, rinvii dei pagamenti. Non ci sono motivi che tengano: gli ultimi rimborsi risalgono addirittura alle ricette di agosto 2018. Non è assolutamente possibile – si legge in un comunicato di Federfarma – pensare che le farmacie possano fare a meno della regolare liquidazione delle proprie competenze, a cadenza mensile, così come prevede la legge. Le farmacie devono fare regolarmente fronte ai propri impegni economici, primi tra tutti i pagamenti proprio di quei medicinali che poi vengono dispensati alla cittadinanza per conto della ASP, con la conseguenza che queste reiterate inadempienze dell’ASP diventano un grave e diretto ostacolo alla regolarità del servizio di assistenza farmaceutica. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile. Non è giusto che le farmacie debbano farsi carico della incapacità dell’ASP a provvedere a quanto istituzionalmente dovrebbe. Dovrebbe essere superfluo ricordare come non siano assolutamente sopportabili tali ritardi che impediscono alle farmacie di pagare fornitori e dipendenti e come, pertanto, una mancata correntezza dei pagamenti si traduca direttamente in una più che concreta minaccia per la efficienza stessa del servizio pubblico di assistenza farmaceutica territoriale. Il presidente di Federfarma Catanzaro Defilippo – prosegue la nota – si dice amareggiato della mancanza di iniziative costruttive provenienti dalla Parte pubblica e furente dinanzi al meccanismo di finanziamento che l’Azienda ha unilateralmente instaurato per risolvere i propri problemi di liquidità: “ritardare i pagamenti ai farmacisti a tempo indeterminato- chiarisce il Presidente Defilippo- con il solo onere dell’interesse al saggio legale (attualmente all’0,30%) costituisce di fatto una forma di “finanziamento” che i farmacisti attuano, non per loro volontà, nei confronti dell’Azienda che gestendo i fondi destinati alla copertura della spesa farmaceutica ad un tasso di interesse di gran lunga inferiore a quello che dovrebbe sostenere se facesse ricorso al credito bancario, produce per se stessa un risparmio di spesa. Certamente tale risparmio, aggiunge Defilippo, sarà anch’esso gestito in maniera impropria ma, sta di fatto, che ad oggi e da qualche anno, segnatamente da quando il tasso di interesse legale è sceso all’0,30%, i farmacisti titolari di farmacia privata “finanziano” l’Azienda sanitaria. Pertanto, le farmacie, così come sono state ufficialmente preavvertite, altrettanto ufficialmente fanno sapere che nella, malaugurata ipotesi non ricevessero entro il corrente mese le dovute competenze relative ai mesi di agosto e settembre 2018 e ottobre 2018 a scadere, si vedranno costrette a chiudere per una giornata ed a passare all’assistenza indiretta senza indugio alcuno”.

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