Corruzione: in inchiesta Gdf lavori Comuni Fuscaldo e Cosenza

Cosenza – Riguardano sia il Comune di Fuscaldo (Cs) che quello di Cosenza i lavori per 7,5 milioni di euro su cui indagano la Guardia di Finanza e la Procura della repubblica di Cosenza nell’ambito dell’operazione “Merlino” che stamane ha portato all’arresto di 14 persone. Fra loro, il sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, il vicesindaco ed un assessore. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, tentata concussione, indebita induzione a dare o a promettere, peculato, turbative di gare pubbliche e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica Amministrazione e falso ideologico. L’inchiesta coinvolge, inoltre, un funzionario pubblico, imprenditori, un professionista ed altre persone.
Le indagini svolte dalla Compagnia Guardia di Finanza di Paola (Cs), sotto la direzione del Procuratore Pierpaolo Bruni, sono indirizzate sulla gestione di molti appalti pubblici ed affidamenti diretti sia del Comune di Fuscaldo (CS) che del Comune di Cosenza, relativi a lavori, servizi e forniture. Elemento di collegamento fra i due enti locali cosentini sarebbe un funzionario, dipendente a tempo indeterminato del Comune di Cosenza ed autorizzato ad esercitare part-time le funzioni di responsabile di settore anche nel Comune di Fuscaldo. L’inchiesta avrebbe fatto emergere l’esistenza di un “collaudato sistema corruttivo e di collusioni nella gestione della cosa pubblica”, radicato nei due enti ed alimentato “da abituali condotte illecite” poste in essere da pubblici ufficiali ed imprenditori, ai danni dei due Comuni. Le indagini sono state sviluppate mediante specifiche attivita’ tecniche, analisi di una enorme mole di documentazione cartacea ed informatica acquisita nel corso di perquisizioni e sequestri (sono stati acquisiti 26 supporti informatici tra personal computer, tablet e telefoni cellulari), l’assunzione di dichiarazioni testimoniali, indagini finanziarie ed accertamenti patrimoniali. Per ciascuna gara pubblica e di procedimento di scelta del contraente, i finanzieri avrebbero ricostruito gli accordi clandestini e le collusioni fra i soggetti pubblici e privati, nonche’ i mezzi fraudolenti utilizzati per assegnare illecitamente i lavori ed i servizi da parte dei Comuni, in violazione alle norme contenute nel Codice degli Appalti ed altre che regolamentano l’esercizio della funzione pubblica.

Gli atti contrari ai doveri d’ufficio, come le omissioni di atti dovuti da parte di pubblici ufficiali, avrebbero avuto come contropartita incarichi professionali, assunzioni di lavoratori e l’utilizzo gratuito di struttura alberghiera, ma anche trasferimenti dalla sede di lavoro di pubblici dipendenti ed altri doni.
Le principali gare pubbliche oggetto di indagine sono l’ affidamento diretto della gestione del depuratore comunale di Fuscaldo (CS), del valore complessivo oltre un milione; l’aggiudicazione dei lavori di ripristino del lungomare di Fuscaldo del valore complessivo di 236.000 euro; la gestione della raccolta, il trasporto e il conferimento in discarica dei rifiuti del Comune di Fuscaldo (valore complessivo dell’appalto 4 milioni); l’affidamento diretto del servizio di pulizia spiagge del Comune di Fuscaldo del valore complessivo 16.550 euro; il conferimento sempre da parte del Comune di Fuscaldo di un incarico professionale; l’assegnazione delle concessione demaniali, in relazione al piano spiaggia del Comune di Fuscaldo; il rifacimento di un manto stradale pubblico nella citta’ di Fuscaldo a spese di un imprenditore (quindi non dovuto), gia’ affidatario di commesse; l’installazione di un dehors (insieme degli elementi mobili per la ristorazione, posti sul suolo pubblico o asservito all’uso pubblico); il lavori di completamento della chiesa di San Domenico di Cosenza (valore complessivo 1.920.000 euro); lavori aggiuntivi per il miglioramento dell’efficienza energetica del Teatro Rendano di Cosenza per 90.000 euro; l’acquisto da parte del Comune di Cosenza di un personal computer di ultima generazione, del quale si sarebbe appropriato un pubblico ufficiale, del valore di 1.337 euro.
La procura ha disposto il sequestro di beni nei confronti di alcuni indagati e societa’, per un valore complessivo di 215 mila euro. A due societa’, inoltre, e’ stata applicata la misura cautelare interdittiva del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, per la durata di un anno. Complessivamente 20 le persone indagate.

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