Finanziaria: Slc Calabria impatti negativi sul mondo cultura

Catanzaro – “La decisione del governo di tagliare il taxcredit per la quota dedicata all’esercizio cinematografico nella manovra finanziaria è sbagliata e comporterà forti disagi per l’occupazione nel settore della produzione culturale.Questa notizia cade come un fulmine a ciel sereno, visto che il ministro della Cultura Alberto Bonisoli, non più tardi di una settimana fa a Milano, annunciava che nella legge di bilancio ci sarebbero stati aumenti su tutte le voci della Cultura e Spettacolo ed è per questo che mai avremmo immaginato che lo stesso avrebbe poi deciso di colpire in maniera importante quello che rappresenta l’anello debole di tutta la filiera”. Lo affermano Saverio Ranieri e Alessio Farenza dalla segreteria regionale della Slc Cgil Calabria. «Il taxcredit non viene abolito, – spiegano – ma certo fortemente ridimensionato: la quota maggiore pesa sugli esercenti delle sale cinematografiche che subiscono un taglio di quasi quattro milioni. Poi seguono le librerie, con 1.250.000 milioni di tagli sui crediti d’imposta fruiti sugli importi pagati a titolo di Imu, Tasi, Tari e spese di locazione e a completare il panorama nefasto dei tagli alla cultura c’è quello ai musei autonomi, che dal 2019 avranno una riduzione di trasferimenti per le spese di funzionamento nell’ordine di 2,3 milioni. Siamo amareggiati perché ancora una volta, cambiano i governi, ma resta immutata la miopia di chi pensa di fare cassa tagliando sul mondo della produzione culturale: qualche mese fa il sopracitato ministro ha dichiarato che è meglio far venire la fame di cultura ai giovani piuttosto che fargli rinunciare a un paio di scarpe. Una dichiarazione triste che fa capire quanto la cultura non sia al centro dell’azione di questo governo e che dimentica di come sia comunque responsabilità pubblica educare alla cultura”. “Siamo infine preoccupati, terribilmente preoccupati, – concludono Ranieri e Farenza – perché non si comprende che, attraverso la mannaia che sta per abbattersi sul taxcredit, vengono messi a rischio migliaia di posti di lavoro che operano nell’esercizio e che, lo ricordiamo, rappresenta l’anello debole di tutta la filiera. In Calabria poi, dove il settore cultura vive della iniziativa e della passione di tanti privati, il rischio è che anche quei pochi esempi virtuosi possano avere ricadute pesanti. Non rimarremo inermi ma ci opporremo con forza per contrastare i tagli che rischiano di peggiorare la tenuta complessiva di un settore già sofferente e per scongiurare le conseguenti ricadute occupazionali negative che potrebbero esserci per i lavoratori che abbiamo l’onore e l’onere di tutelare”.