Furti auto e ricettazione: Cosenza, affare da 140.000 euro al mese

Cosenza – Un affare da 140.000 euro al mese, con almeno una decina di auto rubate ogni giorno. E’ questo il “fatturato” del sistema del cavallo di ritorno, cioe’ la restituzione dei veicoli rubati dietro pagamento di una somma di denaro, a Cosenza e nel suo hinterland. Il dato emerge dall’operazione l’operazione “Scacco al cavallo” dei Carabinieri del comando provinciale che stamane hanno eseguito 18 provvedimenti cautelari, due delle quali a carico di minorenni.
Come e’ emerso nel corso della conferenza seguita agli arresti, molte delle vittime dei furti d’auto e delle estorsioni addebitate al gruppo criminale sgominato oggi hanno collaborato con gli inquirenti contribuendo al buon esito dell’inchiesta, ma altre non lo hanno fatto, come ha evidenziato il procuratore capo Mario Spagnuolo. “C’e’ stato un grande lavoro dei Carabinieri, ma purtroppo non tutte le vittime hanno collaborato – ha detto Spagnuolo – e adesso queste persone sono inquisite per favoreggiamento”. Il magistrato ha sottolineato la portata del fenomeno: “Questa indagine – ha detto – nasce da un fatto storico, visto che Cosenza e la sua provincia sono caratterizzate da molti furti di vetture”. Ma emerge anche un altro fenomeno preoccupante: la giovane eta’ dei responsabili, spesso non ancora maggiorenni. “Purtroppo a Cosenza c’e’ un tasso molto alto di minorenni che delinquono – ha concluso il procuratore Spagnuolo – e oggi mi capita di trovare arrestati i figli di gente arrestata venti anni fa”.

“Si tratta di un fenomeno davvero diffuso e grave – ha confermato Marisa Manzini, Procuratore aggiunto di Cosenza – visto che nell’hinterland cosentino una decina di auto viene rubata ogni giorno, per un giro d’affari stimato, per il “cavallo di ritorno”, di piu’ di 140.000 euro al mese”.
“E’ un fenomeno particolarmente odioso – ha detto a sua volta il colonnello Piero Sutera, comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza – perche’ colpisce anche la gente piu’ umile, costretta a pagare per riavere la propria auto, come abbiamo rilevato in un’intercettazione nella quale una pensionata sottolinea di vivere con una pensione di 400 euro e di non potere pagare, e alla fine l’auto e’ andata distrutta. Non possiamo tollerare che ci sia un luogo, come il villaggio di via degli Stadi – ha detto ancora Sutera – dove ci sono le basi di gruppi che compiono questi reati: e’ arrivato il tempo di collaborare appieno con le forze di polizia. L’operazione e’ stata fatta anche a nome di quei cittadini onesti che vivono nello stesso quartiere e che hanno diritto di vivere in un quartiere dove vige la legge”.

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