Frode previdenziale: false assunzioni con codici fiscali falsi

Crotone  – “L’intero sistema era gestito da una centrale che produceva posizioni fittizie ottenendo finanche i codici fiscali di persone mai esistite grazie a documentazione falsa”: e’ quanto ha rivelato il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, nel corso della conferenza stampa per presentare i risultati dell’operazione “Vaso di Pandora”, con la quale la Guardia di finanza ha scoperto il sistema truffaldino per ottenere indebite prestazioni assistenziali dall’Inps o contributi agricoli dall’Arcea che coinvolge 41 persone accusate tutte di associazione a delinquere dedita alla truffa.
“Abbiamo messo insieme una quantita’ di dati incredibile – ha aggiunto Capoccia, che ha condotto le indagini insieme al suo sostituto Alfredo Manca – e dovuto esaminare le posizioni di circa 700 persone verificando che erano tutte certamente fasulle”. Nel corso delle indagini sono state verificate anche le posisioni di 42 imprese ed e’ stato accertato il coinvolgimento di due studi di commercialisti e di una tipografia che realizzava la falsa documentazione. Il sistema, infatti, prevedeva assunzioni fasulle sia per impiegati reali che per persone inesistenti per ottenere le indennita’ di disoccupazione.

“Le cifre ottenute – ha spiegato quindi il procuratore Capoccia – non erano enormi, circa 200 euro al mese di indennita’ di disoccupazione, ma era numerosissima la platea di chi la otteneva. Molti dei lavoratori coinvolti non sapevano neppure cosa dire quando li abbiamo interrogati e in alcune intercettazioni i abbiamo sentiti chiedere: ma io dove ho lavorato? Cosa facevo?”.
Per il colonnello Emilio Fiora, comandante provinciale della Guardia di Finanza, si tratta di “reati vergognosi ma che qui a Crotone fanno piu’ male perche’ se le risorse pubbliche vengono drenate in questo modo non vanno a chi ne ha realmente bisogno”.
Per questa ragione il colonnello Fiora ha quindi annunciato che le fiamme gialle vigileranno “sul prossimo reddito cittadinanza affinche’ non venga usato in modo illegale e vada a chi non ne ha diritto”. Di “professionisti della truffa” ha parlato il tenente colonnello Fabio Bianco, comandante del Nucleo di polizia economica della Guardia di finanza di Crotone riferendosi in particolare “agli studi di commercialisti che presentavano documenti di persone mai esistite o prendevano in fitto terreni all’insaputa dei reali proprietari”.

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