Anno giudiziario: Reggio Calabria, “Sistema deformato da ‘ndrangheta”

Reggio Calabria – “Il nostro sistema appare fortemente deformato”. Lo ha affermato il presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuto presso la scuola allievi carabinieri. “Intanto – ha aggiunto Gerardis – per l’inquinamento di una ‘ndrangheta tentacolare, infiltrata in un tutte le categorie sociali, predominante sul mercato dell’economia. Non basta qui ripetere, per l’ennesima volta, che essa costituisce l’organizzazione piu’ pericolosa d’Italia e forse del mondo, l’unica presente in tutti i continenti, sempre piu’ ramificata sul territorio nazionale come ormai rivelato da fatti, operazioni e processi di tante regioni, eppure unitaria e verticistica, che trova appunto nel territorio reggino la sua origine ed il suo gruppo di comando”. “Quello che e’ purtroppo sempre piu’ evidente – ha sottolineato Gerardis – e’ quanto essa finisca per condizionare la nostra quotidiana esistenza. Malgrado siano ridotti al lumicino i fatti di sangue, rimbombano ancora nella testa e nelle orecchie dei reggini le lugubri esplosioni notturne con cui si danneggiano esercizi commerciali ed autovetture; e gli occhi e i cuori continuano ad esere feriti dai bagliori di inquietanti incendi. Sempre piu’ nefaste risultano poi le influenze sul piano economico, sociale e culturale”.

“L’identificazione tout court dell’intera societa’ con la sua principale piaga, per quanto evidentemente grossolana, sta probabilmente alla base di tante penalizzazioni che il nostro territorio ha subito, e della stessa marginalizzazione che ancora oggi si fa fatica a rimuovere. Ne risulta deturpata piu’ ancora della sua storia la stessa verita’”, ha aggiunto il presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuto presso la scuola allievi carabinieri. “E’ questo un popolo – ha sottolineato Gerardis – che certo ha grandi responsabilita’ nel non aver saputo fare argine al fenomeno ‘ndranghetista, di cui pero’ rimane pur sempre, nella stragrande maggioranza, una vittima”. La rassegnazione il fatalismo, l’abdicazione ad un ruolo attivo da artefici della propria storia sono colpe gravissime che hanno consentito l’espandersi di un cancro maligno ed aggressivo. Ma il corpo sociale nel suo complesso non merita di essere etichettato semplicisticamente come ‘ndranghetista perche’ offre anche ben altro, esprimento tante positive realta’ che spesso trovano serie difficolta’ ad emergere. E’ pero’ innegabile che la ‘ndrangheta abbia nel tempo alterato la mentalita’ comune”.

Anno giudiziario: R.Calabria, Gerardis “Sistema corrotto ruba futuro”
“Sembra sempre piu’ angosciosa la percezione di un’illegalita’ diffusa e dell’iniquita’ di un sistema ormai marcio e corrotto fin nel midollo, che mortifica i meriti in favore di logiche clientelari e di appartenenza”. Lo ha affermato il presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuto presso la scuola allievi carabinieri. “In una regione – ha proseguito Gerardis – che ha un tasso del 55% di disoccupazione giovanile, di gran lunga superiore alla media nazionale, che fa precipitare la Calabria all’ultimo posto tra le regioni italiane ed al quint’ultimo tra tutte le piu’ disastrate regioni europee; che ha perso nel decennio 2006-2016 circa 26000 neo-laureati e continua a depauperarsi di diplomati che raggiungono altre sedi per i loro corsi di laurea, pari ormai a circa il 40% dei residenti, di cui oltre la meta’ non rientra piu’ in Calabria, depauperandola della componente piu’ fresca ed innovativa; che ha il 35,6% di famiglie povere tra i residenti, il generale rispetto rigoroso delle regole sarebbe fondamentale per garantire a tutti almeno l’aspettativa di un futuro migliore. Ancora piu’ insopportabile, allora – ha sottolineato il presidente della corte d’Appello di Reggio Calabria – diventa in questo contesto un sistema iniquo che non consenta a chiunque di partecipare a parita’ di condizioni alla speranza di una vita dignitosa”.

Anno giudiziario: R.Calabria, Gerardis “Emergenza da noi e’ normalita’”
“L’emergenza da noi e’ quotidianita’; di piu’, e’ normalita’”. Lo ha affermato il presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuto presso la scuola allievi carabinieri. “Cos’altro significa – ha aggiunto Gerardis – avere una sezione gip-gup distrettuale, motore dei piu’ rilevanti procedimenti penali, costantemente scoperta nel suo organico, costretta ad un’attivita’ sempre affannosa per potersi districare tra l’evasione di istanze per centinaia di misure cautelari e la necessita’ di definire in udienza preliminare procedimenti con rito abbreviato con termini perentori spesso assai ristretti e prossimi a maturazione gia’ al momento delle richieste conclusive dei pm?”. Gerardis, ancora, ha definito “grave emergernza” la contemporanea pendenza nel distretto di 275 procedimenti di competenza della DDA, di cui 88 con piu’ di 10 imputati. Il presidente della Corte d’appello si e’ interrogato se si possa considerare “normale” che i magistrati che si stanno occupando in sede dibattimentale del processo “Gotha”, in cui sono confluiti altri 5 filoni d’indagine e devono essere sentiti oltre 400 testimoni e valutate circa 10.000 intercettazioni, gli altri magistrati che si stanno occupando del procedimento a carico dell’ex ministro Claudio Scajola, dove sono stati gia’ sentiti oltre 300 testimoni, gli altri magistrati dinanzi a cui pende a Locri un procedimento con 171 imputati, siano tutti contemporaneamente impegnati nella trattazione di tanti altri procedimenti, ed assommino udienze su udienze, talvolta anche cinque per ciascuno nella stessa settimana. In Corte d’appello, poi, 14 magistrati in pianta, ridotti di fatto a 11, devono trattare 107 procedimenti di criminalita’ organizzata ed oltre 6000 giudizi d’impugnazione, con 510 imputati detenuti.

Anno giudiziario: Reggio Calabria, organici carenti nei tribunali
“Il settore civile e’ costretto generalmente a sopportare il maggior numero di scoperture: circa il 40% al Tribunale di Reggio Calabria e percentuali non di molto inferiori ai Tribunali di Palmi e di Locri”. Lo ha affermato il presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuto presso la scuola allievi carabinieri. “Il Tribunale di Reggio Calabria, che pure ha di recente avuto un ampliamento di 9 unita’ di giudici, ha attualmente una scopertura di 12 magistrati tra cui un presidente di sezione, cosicche’ non solo l’aumento di posti risulta vanificato ma addirittura – ha rimarcato Gerardis – mancano giudici rispetto al precedente organico. Il Tribunale di Locri, a sua volta, presenta 6 scoperture, a dispetto dell’ampliamento di due posti disposto anch’esso poco piu’ di un anno fa. Ed egualmente il Tribunale di Palmi accusa 6 scoperture. Ed alle scoperture si sommano le assenze per maternita’ che nei tre tribuanli assommano a 9 (3 a Reggio, 4 a Locri e 2 a breve a Palmi). Cosicche’ mancano al momento in primo grado nei soli Tribunali ordinari 24 unita’ su un organico di 119, pari ad una scopertura di circa il 20% che diventa quasi 30% considerando le assenze per maternita’. A loro volta, il Tribunale di sorveglianza e quello per i minorenni sono davvero ridotti all’osso”.

Anno giudiziario: pg Reggio, “Necessario e urgente un piano Calabria”
Un “piano Calabria”, e’ quanto ha invocato il procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio Calabria, Bernardo Petralia, nel corso del discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuta alla scuola allievi carabinieri. “Chiediamo che a situazioni eccezionali – ha affermato Petralia – si risponda con misure eccezionali, durature e costanti, non occasionali e particolari. Non e’ la solita invocazione al mero incremento d’organico, alla garanzia del turnover del personale amministrativo, al ripopolamento dei ranghi di polizia giudiziaria e ancora al completamento e ristrutturazione delle strutture giudiziarie e penitenziarie – misure tutte, comunque, che mantengono illesa anche quest’anno la loro obiettiva urgenza – e’ invece la pretesa di un intervento legislativo mirato, come in altri momenti e in altre aree del Paese e’ gia’ accaduto, di razionale pianificazione delle urgenze calabresi e reggine in particolare, di un vero e proprio piano Calabria che sappia essere una risposta a tutto campo per un riscatto effettivo di questa terra”.