Agricoltura: Coldiretti, sulla Calabria pesano macigni

Catanzaro, 5 feb. – Problemi vecchi e nuovi tarpano le ali all’agricoltura e agroalimentare, ne condizionano le possibilita’ di crescita testimoniate dalle performance del settore su occupazione, PIL, export reputazione del cibo 100% calabrese, nuove imprese, giovani. La denuncia e’ di Franco Aceto, presidente della Coldiretti Calabria. “Fattori e situazioni – precisa – che denotano le nostre capacita’ imprenditoriali e che si sono verificate al netto delle politiche regionali”.
Per il presidente della Coldiretti, “l’agenda per la Regione e’ fitta e le cose da fare, che definisce “incompiute”. Si deve consegnare agli agricoltori calabresi quello di cui hanno bisogno – aggiunge – altrimenti si perde la spinta e non si consolidano posizioni. Inchiodata alle sue responsabilita’ e’ la Regione Calabria – continua – sia per scelte politiche da compiere che di una burocrazia che deve tradurle in pratica. Non basta per giustificare politiche, fornire, come un mantra, numeri e classifiche sulla spesa fatta auto compiacendosi del confronto con le altre regioni – afferma – occorre il piede sull’acceleratore nella gestione del PSR – uniche risorse per l’agricoltura. Ci sono e permangono cantieri aperti e incompiuti, che generano l’esasperazione per la continua emergenza gestionale che ha caratterizzato questa programmazione. Macigni – continua Aceto – che gravano sulle imprese costrette a tempi lunghi e imprevedibili, istruttorie delle istanze discutibili, ricorsi ed istanze di riesame pendenti da oltre due anni e senza esito, continui accessi agli atti per capire le ragioni di irrazionali tagli applicati che compromettono l’efficacia e la tempestivita’ degli investimenti. Insomma – dice – la sintesi e’ che i soldi per gli investimenti non arrivano agli agricoltori e si amplificano nella spesa solo le misure a superficie. E’ di palmare evidenza che tutti i bandi delle misure strutturali hanno segnato il passo”.

“Una gestione – prosegue Aceto – che ha illuso e deluso la parte piu’ entusiasta della Calabria, i tantissimi giovani e le imprese escluse per formalismi o per disomogeneita’ di valutazione, per errori istruttori derivati dall’assenza di disposizioni e dalla mancata attivazione delle procedure amministrative previste dai bandi stessi come il soccorso istruttorio. Mancano – riferisce – circa 150 mln di euro per assicurare il pagamento dei premi fino al 2020 agli allevatori, alle imprese operanti nelle aree montane e svantaggiate (priorita’ del PSR anche per i risvolti sociali) ai produttori biologici e per le misure agro-ambientali: una urgenza che deve immediatamente vedere impegnata la Giunta, il Dipartimento e Arcea”.
Entrando nello specifico, Aceto fa risaltare “lo svuotamento delle funzioni e del ruolo del Tavolo Tecnico del partenariato, le criticita’ delle istruttorie per la liquidazione dei premi con migliaia di domande non liquidate o liquidate parzialmente, con l’applicazione di riduzioni improprie, la liquidazione di anticipi e stati d’avanzamento, il mancato avvio della revisione del PSR per la rimodulazione delle risorse disponibili, le istruttorie delle istanze di riesame dei giovani. Tutto questo – constata – e’ gia’ tanto ma dobbiamo aggiungere il funzionamento del servizio UMA per l’assegnazione dei carburanti in agricoltura ancora da migliorare, le calamita’ che dal 2013 non trovano ristoro, le politiche e le risorse per l’accesso al credito, la ristrutturazione finanziaria del debito per le imprese, l’emergenza cinghiali , la gestione dell’inventario viticolo e dei bandi per l’attivazione degli aiuti che ha scontato la carenza di trasparenza nella comunicazione. Abbiamo informato nel dettaglio le Istituzioni regionali e tutti i consiglieri regionali e contemporaneamente – dichiara Aceto – e’ partita la mobilitazione della Coldiretti sui territori dove in appositi incontri verra’ fornita una precisa e documentata informazione agli agricoltori sull’avanzamento delle richieste”.