Omicidio nel Vibonese: arrestate dalla Polizia due persone

Vibo Valentia – Due persone ritenute responsabili dell’omicidio di Francesco Fiorillo, ucciso il 15 dicembre 2015 a Longobardi, frazione di Vibo, Valentia, sono state arrestate dalla Polizia di Stato. L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e svolta dagli investigatori della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo, avrebbe permesso chiudere il cerchio in merito ai responsabili del fatto di sangue. Le attivita’ investigative avevano gia’ permesso di arrestare lo scorso mese marzo un giovane vibonese il cui Dna era stato rinvenuto su un paio di guanti trovati sulla scena del crimine. Le ulteriori investigazioni, svolte grazie a tecniche di indagine tradizionale e a moderni metodi di investigazione scientifico – forense, avrebbero consentito di acquisire elementi a carico di due giovani.

Gli arrestati sono Arcangelo Michele D’Angelo, 29 anni, di Piscopio (frazione di Vibo) e Saverio Ramondino, 26 anni, di Vibo Valentia. L’operazione e’ stata chiamata in codice “Macht Point” ed e’ coordinata dalla Procura del capoluogo calabrese. I due arrestati sono accusati di concorso nell’omicidio di Michele Fiorillo, ucciso a colpi di pistola nella frazione Longobardi nel dicembre del 2015, insieme alla persona arrestata nel marzo scorso, Antonio Zuliani, 27 anni, pure lui di Piscopio, incastrato dal Dna ritrovato sul guanto in lattice gettato dal 27enne prima di salire in auto ed abbandonare la scena del crimine.

Si indaga ancora sul movente. Fra le ipotesi, quelle che portano alla droga ed alla pedofilia, ma, come e’ stato precisato nel corso di una conferenza stampa, non esiste alcuna certezza. Le indagini della squadra mobile di Vibo Valentia, diretta da Giorgio Grasso, avrebbero comunque chiuso il cerchio su mandanti ed esecutori del fatto di sangue. Ad incastrarli alcune testimonianze, l’analisi dei tracciati Gps dell’auto usata per il fatto di sangue e la comparazione fra i bossoli rinvenuti sulla scena del crimine e quelli trovati in una campagna della frazione Piscopio di Vibo. Antonio Zuliani avrebbe commesso l’omicidio in concorso con D’Angelo e Ramondino.

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