Scuola: presidi, inaccettabili parole Bussetti contro il Sud

Roma – “Quello che il Ministro – rappresentante del sistema scolastico nella sua interezza geografica – non puo’ assolutamente fare e’ delegittimare il personale “del Sud”, utilizzando espressioni divisive che lasciano intendere che “nel Sud” non ci si impegna adeguatamente”. Lo sottolinea l’Associazione Nazionale Presidi commentando le parole del ministro Bussetti sulla scuola nel Sud, chiamata a impegnarsi per “colmare il divario col Nord”. “Che sia necessario impegnarsi in qualsiasi lavoro – ed in particolare in quello pubblico, pagato da tutti gli Italiani – noi dell’ANP lo abbiamo sempre creduto fermamente – commentano i presidi – Cosi’ come crediamo, da persone di scuola, che il lavoro scolastico rivesta una importanza tutta particolare in quanto forgia il futuro della Nazione.
Se il Ministro dell’istruzione ritiene che, nel settore di cui egli e’ responsabile, qualcuno non si impegni a sufficienza, dispone di tutti gli strumenti per intervenire”. Tuttavia, attacca l’Anp, “forse il Ministro ignora che, in molte aree “del Sud”, le scuole sono l’unico avamposto dello Stato e che gli edifici scolastici (spesso malridotti, ma non certo per responsabilita’ di chi vi lavora) sono gli unici su cui sventola con orgoglio il tricolore. Quelle scuole – o meglio, tutte le persone che vi lavorano: dirigenti, docenti, ata – evitano ogni giorno che tanti ragazzi cadano preda della criminalita’ e consentono loro di coltivare la speranza di un avvenire onesto. Delegittimarle significa screditare tutto questo ed e’ inaccettabile.
Costituisce invece preciso dovere del Ministro impegnarsi per migliorare il servizio a livello nazionale e rafforzare, nel contempo, la fiducia dei cittadini verso di esso.
Auspichiamo dunque che riesca a reperire le risorse economiche del caso e a dotare le scuole autonome di strumenti idonei per conseguire tale obiettivo”.