Foibe: Catanzaro, la tragedia raccontata dagli esuli istriani

Catanzaro – Con le toccanti testimonianze di esuli che vivono in Calabria, e’ stato celebrato, questa mattina, a Catanzaro, il “Giorno del ricordo” per rendere omaggio alle vittime delle foibe e dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani all’indomani del secondo conflitto mondiale. L’evento ha avuto il patrocinio del ministero dell’Istruzione e dell’Universita’, dell’Ufficio scolastico regionale, della Federazione dell’associazione degli esuli istriani, fiumani e dalmati, dell’Associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia, del Comitato “10 febbraio” di Catanzaro, del Comune e della Provincia, che per la prima volta hanno partecipato all’organizzazione del “Giorno del Ricordo”.
Due sono stati i momenti che hanno caratterizzato l’evento: il primo la deposizione di una corona di fiori nel Piazzale Martiri delle Foibe, nel quartiere Lido di Catanzaro, e il secondo un convegno dal titolo “La Storia sconosciuta” nella Casa delle Culture. Cinzia Calizzi, docente di storia e filosofia del liceo classico “Pitagora” di Crotone, ha aperto i lavori rimarcando “il dovere civico di ricordare questa triste pagina della nostra storia per troppo tempo dimenticata, anche dai libri e dal mondo dell’istruzione”. L’attenzione della platea, composta da molti studenti catanzaresi, e’ stata quindi catalizzata dagli interventi di alcuni testimoni diretti del dramma di quei giorni, dopo i quali hanno trovato accoglienza in Calabria: Lucilla Crosilla, esule da Canfanaro (Istria), Silvano Scheri, esule da Fianona (Istria), e Maristella Benco, nata nel 1947 a Crotone da papa’ esule, mentre in collegamento telefonico ha parlato anche Anna Maria Bruno, figlia di un poliziotto infoibato.

Scheri, in particolare, ha rilevato: “Quando siamo scappati non avevamo nulla se non il bene piu’ prezioso, la liberta’, un bene che ancora oggi va costantemente e tenacemente difeso. Noi – ha aggiunto – abbiamo pagato la guerra sulla nostra pelle, ma abbiamo scoperto l’umanita’ del popolo del Sud che ci ha accolto”. Fabio Lagonia, referente del Comitato “10 febbraio” di Catanzaro, ha evidenziato “il valore inestimabile di queste testimonianze, perche’ – ha detto – non c’e’ niente di meglio, per imparare, che ascoltare le parole di chi i fatti li ha vissuti sulla propria pelle. Questa dunque e’ una giornata importante, per ascoltare, imparare, conservare la memoria, riflettere, dicendo stop alle divisioni politiche su questi temi”.
Concetto, quest’ultimo, ripreso, dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni, secondo il quale “non c’e’ piu’ spazio per strumentalizzazioni politiche: il messaggio giusto da far passare e’ che non ci sono morti di destra o di sinistra ma persone che, come le vittime delle foibe o gli esuli istriani e dalmati, devono essere onorate dal popolo italiano per il loro sacrificio e per il loro anelito alla liberta’”.
All’incontro hanno partecipato gli assessori comunali Concetta Carrozza e Danilo Russo, e il consigliere comunale Eugenio Riccio, delegato all’organizzazione delle celebrazioni del “Giorno del ricordo” a Catanzaro.

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