Crotone: incontro di Vive In su Chi dice donna dice dono

Crotone – Chi dice donna dice dono. Un titolo provocatorio fa da sfondo al nuovo appuntamento di approfondimento della Dottrina Sociale della Chiesa organizzato da Vivere In lo scorso sabato 16 febbraio, in collaborazione con la Parrocchia del Carmine di Crotone. Ad intrattenere il numeroso e attento pubblico lungo questo percorso di riflessione sulla donna, sono state la Professoressa Valentina Zaffino, docente lametina presso la Pontificia Università Lateranense, la Professoressa Rachele Via del Movimento Vivere In e la giovanissima attrice Antonia Gualtieri che ha prestato la sua voce a versi bellissimi di Alda Merini e Madre Teresa di Calcutta. Una serata tutta al femminile per riscoprire la unicità e la grande dignità del ruolo riservato alla donna fin dal Principio, ruolo che non è mai stato compreso e valorizzato appieno nel corso della storia passata e presente. Eppure, come ha sottolineato la professoressa Zaffino, sia nella Mulieris Dignitatem che nella bellissima Lettera alle Donne di San Giovanni Paolo II, emerge con potenza la preziosità della differenza della donna. Evidentemente non uguale all’uomo, ha comunque la sua stessa dignità. La loro sacralità, contribuisce a dare volto a quel Dio di cui entrambi ne sono l’immagine. Nel presentarci Dio come “Padre e Madre”, già S. Giovanni Paolo II presentava il maschile e il femminile come i due aspetti dell’unico volto di Dio. Profondamente diversa dall’uomo, dunque, ma pienamente immagine di Dio, insieme all’uomo. Rachele Via ha declinato queste verità confrontandole con la realtà sociale presente. Anche se da decenni da più parti si va parlando di parità, in realtà la condizione della donna è fortemente penalizzata. I numeri parlano chiaro: specialmente nel mondo del lavoro le donne in Italia sono meno numerose, pur essendo in media più istruite. La volontà di esercitare la propria professione a discapito della realtà antropologica propria della donna d’essere madre,si va facendo sempre più forte. Politiche sagge dovrebbero perseguire ben altre vie, fatte non di bonus e sciocco assistenzialismo, quanto impostazioni sagge che creino armonia e pace sociale.

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