Paziente morto a Cosenza: cliniche private, “Notizie false”

Cosenza  – “Notizie false e diffamatorie, le nostre cliniche hanno svolto al meglio il proprio lavoro”. Tanto si legge in un comunicato diffuso dalle direzioni sanitarie degli Ospedali Riuniti “iGreco”, a seguito di notizie riguardanti la morte di due pazienti. In particolare, il riferimento e’ al decesso “di un anziano signore presso il P.S. del Nosocomio di Cosenza” ed alla notizia apparsa su diverse testate. Nella nota si legge che “le Direzioni Sanitarie delle Case di Cura “Madonna della Catena” e “La Madonnina”, devono categoricamente smentire la ricostruzione della vicenda operata in detti articoli, poiche’ frutto di illazioni e supposizioni, completamente destituiti di fondamento”. “Il paziente, che dalle Case di Cura era stato trasferito presso il Pronto Soccorso, avrebbe dovuto avere posizionato un catetere per monitorare la diuresi, in quanto rifiutava di alimentarsi e di bere da due giorni. Tale trasferimento in Pronto Soccorso – si legge nel comunicato – e’ stato deciso dopo che lo specialista urologo aveva riscontrato difficolta’ nel detto posizionamento. La prassi, le regole, oltre che le linee guida in tema di arte medica, questo trasferimento impongono!”. “Cio’ che e’ successo al povero paziente, una volta giunto in Pronto Soccorso, purtroppo esula dalla possibilita’ per le nostre strutture di continuare ad occuparsi attivamente del caso clinico, una volta che, – si legge ancora – accompagnato dal 118 del Pronto Soccorso medesimo, ivi giunge. Ci par superfluo aggiungere che tutte le consegne e le diagnosi previamente effettuate dalle nostre strutture sono state trasmesse ai sanitari del 118”. “Siamo estremamente ossequiosi delle regole mediche ed il nostro fine e’ quello della cura massima dei pazienti che alle nostre strutture si rivolgono. Pertanto, non possiamo tollerare che, in un caso di decesso, – continua la nota – che per nulla coinvolge il nostro operato, immediatamente le notizie giornalistiche siano diffamatorie”. “Ancora ad oggi, la Magistratura non ha fatto luce sulle cause del decesso. Scrivere che “In 48 ore sono morti due degenti ricoverati nella stessa stanza della struttura riabilitativa Madonna della Catena” e’ falso ed enormemente diffamatorio. Non tolleriamo – conclude il comunicato – una simile campagna di stampa e per questo motivo agiremo nelle sedi giudiziarie opportune”.

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