Metro Cosenza-Rende: progetto in ritardo, interrogazione Guccione

Cosenza  – Dopo l’incontro tenutosi, nei giorni scorsi, alla Cittadella regionale tra i rappresentanti della Regione Calabria, della Commissione Europea, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e del Dipartimento per le Politiche di Coesione sullo stato di attuazione del Por e sugli interventi per la mobilita’ sostenibile, il consigliere regionale Carlo Guccione ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio per chiedere delucidazioni sulla Metrotranvia di Cosenza. Nell’interrogazione si fa presente che “il contratto, per la realizzazione del sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e l’Universita’ della Calabria, con l’impresa che si e’ aggiudicata l’appalto e’ stato sottoscritto nel luglio 2017. Ma ancora oggi non risulta che il progetto esecutivo sia stato redatto. “Sono stati avviati solamente i lavori complementari (Parco del Benessere) previsti nell’Accordo-quadro tra Comune di Cosenza e Regione Calabria, ma quelli della Metropolitana leggera – ha spiegato Guccione – non sono partiti per mancanza, appunto, del progetto esecutivo. Se non saranno rispettate le scadenze previste dalle normative europee sulla realizzazione dell’importante infrastruttura di mobilita’ sostenibile e non verranno completati i lavori entro il 2023, il rischio e’ che vengano definanziate le risorse in quota europea con un grave pregiudizio per le casse regionali e per la realizzazione dell’opera”. Il consigliere chiede al presidente della Giunta regionale di conoscere “le ragioni dei ritardi in merito all’approvazione del progetto esecutivo della Metropolitana leggera e al conseguente inizio dei lavori. Ritardi che, molto probabilmente, possono essere addebitati a errori progettuali o alla errata valutazione sulle risorse necessarie (mancherebbero dai 20 ai 30 milioni) per la realizzazione della Metrotranvia di Cosenza. Se tutto cio’ dovesse essere vero, quali iniziative urgenti intende intraprendere il presidente Oliverio per evitare che queste importanti risorse europee tornino indietro”.

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